Asia Argento, anima fragile e cuore selvaggio

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asia argento verissimo intervista

Anticonformista, eccentrica, ribelle. Sono tanti gli aggettivi con cui Asia Argento è stata descritta negli anni. Una vita vissuta sotto i riflettori a cui la stampa non ha risparmiato nulla. La stessa stampa, però, che lei stessa ha spesso foraggiato e stuzzicato con la sua personalità irruente.

Dietro quella scorza di donna forte e noncurante del giudizio esterno, si nasconde un’anima fragile. Una fragilità mostrata al pubblico durante l’intervista rilasciata a Verissimo nella puntata di sabato 23 gennaio. L’attrice è stata ospite del salotto di Silvia Toffanin per presentare Anatomia di un cuore selvaggio, la sua autobiografia, in cui racconta per la prima volta alcuni traumi importanti della propria vita.

‘Avevo bisogno di dare una cornice a tutta la mia esistenza, di raccontarla dall’inizio alla fine, visto che è stata raccontata negli anni senza neanche sapere la verità’, dice. ‘Sentivo una necessità, proprio per circoscrivere questi accadimenti e farli altro da me, darli al mondo, anche nella speranza che altre persone che hanno vissuto cose simili si possano riconoscere. E anche nella speranza che le persone che hanno sentenziato, che si sono fatti delle idee su di me, magari riescano a vedere un aspetto più reale’.

Le violenze subite da bambina

Così, Asia Argento fa luce sui dolori che hanno segnato la sua vita. A partire dalle violenze da parte della madre Daria, scomparsa lo scorso novembre, quando era solo una bambina. ‘Non so perché mia madre facesse così. Ero una bambina timidissima, lo sono ancora, e non raccontavo a nessuno di queste botte’.

Dai nove ai quattordici anni, ha alternato la casa materna a quella paterna: ‘Prendevo la valigia e il mio gatto e facevo la spola da una casa all’altra’, dice. Una realtà insolita per una bambina costretta a diventare adulta molto presto. Le violenze da parte della madre continuano fino all’età di quattordici anni, anno in cui è andata a vivere stabilmente con il padre, il regista Dario Argento.

La morte della sorella e gli anni della perdizione

Se l’infanzia si rivela difficile, anche l’adolescenza non è da meno: la sorella Anna muore in un incidente stradale. Un trauma che si aggiunge a quelli che ha già collezionato. ‘È una cosa che ancora oggi faccio fatica ad accettare’, rivela. Il tragico evento dà inizio a un periodo di perdizione in cui non mancano le sostanze stupefacenti.

Una nuova vita grazie al cinema

Poi, arriva il cinema e con esso i primi riconoscimenti. ‘Mi ha salvato il cinema’, confessa alla Toffanin. ‘Verso i sedici anni trovavo i rave noiosi e ho ricominciato a lavorare al cinema’. Una carriera promettente che le apre porte importanti. Asia Argento vola oltreoceano e inizia a lavorare a Hollywood. Ed è proprio nell’olimpo della cinematografia mondiale che la sua giovinezza viene definitivamente segnata da un trauma ulteriore.

Harvey Weinstein e il Me Too

Harvey Weinstein e Rob Cohen sono i suoi aguzzini. La sua testimonianza su Weinstein ha contribuito all’inizio del Me Too: oggi l’ex produttore cinematografico è detenuto in carcere a New York, dove sconta una pena di 23 anni. Una vittoria per la Argento e le altre attrici vittime del più grande scandalo hollywoodiano, che per Asia si trasforma in uno tsunami.

X Factor e la morte di Anthony Bourdain

Pochi mesi dopo, viene chiamata da Sky per ricoprire il ruolo di giudice a X Factor. Un compito che le calza a pennello e che dimostra di meritare molto più di altri giudici che si sono avvicendati negli anni. Trascorrono poche settimane, però, e la vita le si ritorce contro: il compagno Anthony Bourdain si suicida. Nel mentre, viene accusata di stupro da parte di un attore che ha recitato, anni prima, in un suo film.

Un altro duro colpo da sopportare in quello che era un vero e proprio uragano. Asia Argento perde il compagno, viene licenziata da X Factor e attraversa un periodo difficile. Vive un flirt con Fabrizio Corona e, ancora una volta, la cronaca rosa torna a occuparsi della sua vita privata. Ancora una volta, un ‘cattivo ragazzo’ che sposa appieno il cliché della donna forte e ribelle. Lo stesso era accaduto negli anni insieme a Morgan, padre della figlia Anna Lou, in cui comparivano sui rotocalchi nel ruolo dei belli e dannati.

Archiviata l’avvenuta con Corona, partecipa a Pechino Express, dal quale si ritira dopo aver subito un intervento alla gamba. Una vita piena di alti e bassi, che assomiglia più una sceneggiatura di un film d’azione. Peccato che, invece, si tratti della realtà.

Le accuse di Asia Argento a Rob Cohen

Nel libro racconta di un’altra violenza, quella subita da Rob Cohen, regista di xXx. Asia Argento racconta di aver subito violenza dopo aver bevuto un cocktail a base di GHB, la cosiddetta droga dello stupro. ‘Ho visto che mi toglieva i pantaloni e poi black. Mi sono svegliata accanto a lui, tutta nuda, con lui nudo. Invece di dirgli: Cosa mi hai fatto?, tra me e me ho detto: Ma cosa ho fatto? La donna è la prima ad accusare se stessa quando succedono queste cose’.

È un racconto lucido e non si risparmia nulla, neanche le eventuali accuse di mitomania che potrebbe ricevere. ‘Dopo Weinstein, non mi credeva nessuno. Se avessi raccontato anche questo, avrebbero detto: ‘Questa è una mitomane’, però a me è successo’.

Nonostante i rischi del giudizio altrui, per la prima volta Asia Argento si libera dei suoi fantasmi, noncurante delle reazioni. L’autobiografia ha una funzione catartica, conseguente al bisogno di urlare al mondo chi è veramente, senza bisogno di mostrare i tatuaggi o mostrarsi aggressiva.

Consegna al mondo la sua anima fragile, intrappolata in una personalità apparentemente forte, in cui la forza non è tratto distintivo, ma mero strumento di sopravvivenza. Ed è lei stessa ad ammetterlo: ”Penso che sono diventata forte a causa di questi eventi forti. Se non avessi avuto un senso di autoconservazione non ce l’avrei fatta’. Le auguriamo che sia la volta buona per mettere un punto al passato e iniziare una nuova pagina, leggera, libera, scevra dalle ferite di una vita travagliata.

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