GF VIP, Alda D’Eusanio rischia la squalifica? Il copione si ripete

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Alda D’Eusanio non ha fatto in tempo a entrare nella casa del Grande Fratello VIP, che già rischia la squalifica per una frase razzista pronunciata nella serata di sabato 30 gennaio. Una battuta pronunciata probabilmente a cuor leggero, che però non è passata inosservata anche all’interno della casa.

La frase razzista

‘Il pesce dopo tre giorni puzza, vero?’, chiede in tono ironico Tommaso Zorzi. ‘No, tu devi semplicemente chiedere: il pesce di chi?’, risponde Alda D’Eusanio. ‘Il pesce bianco, ragazzi, qua si pensa solo a mangiare’, interviene Carlotta Dell’Isola.

Ed ecco la frase incriminata. ‘Beh, perché? Vedi qualche ne**o da queste parti?’, chiede ridendo la D’Eusanio. Carlotta ride, Giulia Salemi le ferma, sottolineando che potrebbero fraintendere, Tommaso Zorzi glissa visibilmente imbarazzato.

Alda D’Eusanio merita la squalifica?

Il copione si ripete, dunque. Dopo Fausto Leali, anche Alda D’Eusanio rischia la squalifica. A quanto pare, entrare nella casa del GF VIP e incorrere in un provvedimento a poche ore di distanza sembra essere diventato l’obiettivo dei nuovi concorrenti. Per par condicio, l’opinionista dovrebbe essere espulsa dal gioco, ma vedremo cosa accadrà nella puntata di lunedì 1 febbraio. Intanto, ci si chiede: la casa del Grande Fratello VIP fa davvero questo effetto?

Chi entra è perfettamente consapevole delle telecamere e, soprattutto, di essere in televisione. È una tattica per far parlare di sé o un modo furbo per farsi espellere e poter tornare a casa? Oppure ci si esprime davvero in questi termini? Siamo nel 2021, si parla tanto di inclusione, misoginia, razzismo, uguaglianza, eccetera eccetera, ma la frase di Alda D’Eusanio fa pensare che, in realtà, non sia cambiato granché.

Vi è da dire che la battuta non sembra essere pronunciata in tono offensivo, al massimo volgare. Ciò non toglie che l’utilizzo della n-word debba essere bandito da qualsiasi mezzo di comunicazione. Se utilizzata da un personaggio pubblico e/o un addetto ai lavori, poi, l’azione va sanzionata senza se e senza ma. In questo caso, i social invocano la squalifica. Un provvedimento giusto, coerente con quelli adottati in passato, che si spera possa fungere da monito.

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