Meghan Markle e la capacità di infrangere ogni tabù

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Sin dal suo ingresso nella casta più blindata del pianeta, ovvero quella Reale, Meghan Markle ha scardinato ogni regola, sovvertendo secoli di galateo, di protocolli, di regole ferree da osservare. Prima di lei, solo Lady Diana, anche se il paragone tra le due potrebbe risultare non appropriato.

Dopo anni di gavetta, raggiunge la notorietà con la serie TV Suits, ma è il matrimonio con il Principe Harry a darle il biglietto d’ingresso per la popolarità mondiale. Destinata a una vita di Corte, fatta di impegni istituzionali e costanti paragoni con la cognata Kate Middleton, decide di abbandonare tutto e uscire di scena.

L’addio di Meghan Markle alla Royal Family

L’addio di Meghan e Harry alla Royal Family ha destato non poco scalpore. Un evento inaspettato che ha rischiato di appannare, ancora una volta, l’immagine dei Windsor. La Markle, però, ha fatto spallucce ed è andata avanti per la propria strada, come sempre.

Rientra negli Stati Uniti con il marito e inizia una nuova vita, tra fondazioni benefiche e impegni con la piattaforma Netflix. In parte torna alle origini, in parte mostra un altro lato di sé, o forse lo rafforza.

Consapevole della cassa di risonanza che acquista ogni parola da lei pronunciata, inizia a esporsi su diverse cause sociali, in particolari quelle femminili. Meghan Markle è una femminista convinta. Si batte per la parità di genere e per l’eliminazione del gender gap. Un percorso intrapreso da diverse personalità, in particolare nell’ambiente di Hollywood. A differenza delle sue colleghe, però, compie un passo in più.

L’aborto

Il 25 novembre, Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne, pubblica un suo editoriale sul New York Times. Parla del suo aborto. Un lungo articolo in cui racconta la sensazione straziante di sgomento mentre sentiva che stava per perdere il suo secondo figlio.

Un racconto lucido e dettagliato non solo del fatto in sé, ma soprattutto del dopo. Della fase, cioè, in cui si deve tornare alla vita con un lutto da accettare, prima, ed elaborare, poi. È un flusso di coscienza, che vuole porre l’accento sull’importanza di chiedere e offrire aiuto. Tra quelle righe, oltre al fatto in sé, è possibile ravvisare uno sfogo della Markle inerente alla sua vita precedente, quando ha indossato i panni di Duchessa, anche se per poco.

Il paragone con Lady Diana

Una vita costellata di regole che doveva trasmettere un’immagine di perfezione. Una vita che non permette sbavature. Quella stessa vita da cui ha deciso di scappare. Prima di lei, la madre di suo marito, Lady Diana. Un’icona, un mito, un personaggio immortale a cui la vita ha riservato un conto carissimo da saldare.

Quando William e Kate sono convolati a nozze, la stampa temeva che la Middleton potesse proseguire le orme della suocera, diventando a sua volta la Principessa triste. Invece, da quasi dieci anni Kate porta avanti il suo ruolo senza destare sospetti. Tre figli e un sorriso costante a favore di camera, non dà adito a pettegolezzi né se ne cura quando la stampa britannica fa illazioni sulla serenità di coppia.

L’unione di Harry e Meghan, invece, non ha mai dato adito a dubbi. A essere messa in discussione, invece, è l’onestà della Markle. Si è scavato nel suo passato, per mesi la stampa ha marciato sul suo divorzio e sui rapporti pessimi con la famiglia d’origine. Poco dopo il matrimonio, i rapporti con i cognati Kate e William si sono raffreddati ed è stata additata come la responsabile della rottura tra i due fratelli, da sempre legatissimi.

La femminista Meghan Markle

La verità sta nel mezzo, si è soliti dire, e chissà che non valga anche per i reali. Ciò che rileva adesso è la nuova vita di Meghan Markle, forse più affine alla sua vera natura. Spazia dalla televisione – ha mandato un videomessaggio per la finale di America’s Got Talent – alle cause sociali senza battere ciglio. Scrive su uno dei giornali più letti degli Stati Uniti e parla del suo privato. Modella la sua vita in base alle sue esigenze, noncurante delle critiche.

Se fosse rimasta nel Regno Unito, non avrebbe potuto fare nulla di tutto ciò o quasi. Ha tolto il disturbo prima che rimanesse ingabbiata. Certo, è facile farlo quando hai già raggiunto il massimo a cui puoi aspirare. Non tutti, però, sarebbero stati in grado di farlo. Meghan sì, forse perché calcolatrice e caparbia, forse perché non baratta con nessuno la propria libertà.

Una libertà che adesso rivendica con le parole impresse sul New York Times. Parole di una donna contemporanea che descrivono un fatto ancestrale con cui, ancora oggi, si fa fatica a prendere le misure. Se con il suo racconto aiuterà almeno una donna rimasta in panne dopo aver avuto un aborto, avrà raggiunto il suo obiettivo: farsi amare per ciò che è e non (solo) per ciò che rappresenta.

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