Paolo Bonolis contro Amadeus e il successo di Sanremo 2022: ‘Oggi è più facile’

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Paolo Bonolis si scaglia contro Amadeus e il successo del Festival di Sanremo 2022: 'Oggi è più facile'

Sanremo 2022 non è ancora finito, grazie alle polemiche dell’ultima ora. Ultima in ordine di arrivo, una dichiarazione di Paolo Bonolis destinata a far discutere. Intervenuto nel programma Facciamo finta che, condotto da Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri su Radio 101, il conduttore ha detto la sua sul Festival condotto da Amadeus. Un Festival, lo ricordiamo, che ha totalizzato un record dopo l’altro, ascolti più alti dal 1995, con una permanenza del target giovane (15-24 anni) pari quasi all’80%.

Numeri importanti, incredibili, che riportano alla memoria i Sanremo targati Pippo Baudo. Grande merito, dunque, ad Amadeus, capace di svecchiare il Festival e di restituirgli la funzione che gli è propria: una grande festa nazionale su cui si affaccia il meglio della musica contemporanea.

L’assenza di controprogrammazione

Paolo Bonolis, però, non ci sta e offre una teoria diversa. Secondo il conduttore di Avanti un altro!, il successo di Sanremo 2022, quindi di Amadeus, deve rintracciarsi nell’assenza di controprogrammazione. E’ vero che, da diversi anni, durante la settimana di Sanremo, Mediaset riformula i propri palinsesti, inserendo repliche al fine di evitare uno scontro con la ammiraglia Rai. E’ altrettanto vero, però, che l’interesse verso il Festival non è mai stato così alto da tempi lontanissimi, cioè ancora prima del 2005 e del 2009, l’anno in cui a condurre è stato proprio Bonolis.

I Sanremo condotti da Paolo Bonolis

Il padrone di casa di Avanti un altro! ricorda le due edizioni a lui affidate come ‘piacevolissime. Erano Sanremo nei quali bisognava darci dentro per organizzarli, per creare qualcosa di veramente nuovo, spettacolare, perché avevamo contro tutto’, dice.

Per ‘tutto’ intende i programmi del Biscione. ‘Avevamo contro la guerra civile perché tutti i migliori programmi Mediaset erano accesi. Poi la cosa è cambiata’, prosegue, ‘sono contento per loro perché la strada è più semplice, bisogna impegnarsi meno ora a farlo’. Una stoccata non da poco indirizzata al collega Amadeus, artefice – piaccia o meno – di un Sanremo eccezionale, che ha toccato punte di share pari al 60,5%. Tutto merito di Canale 5 ‘spenta’? Inoltre, è d’uopo ricordare che quelli di Bonolis erano anni in cui la TV generalista raccoglieva una platea immensa. Oggi tra digitale terrestre e piattaforme on demand, il pubblico è grandemente frazionato e riportarlo sulla televisione tradzionale non è impresa da poco.

Paolo Bonolis: ‘Oggi è più facile’

Bonolis prosegue la sua argomentazione sostenendo che senza programmazione ‘diventa un po’ più facile, per quanto poi la cosa devi farla bene, hanno saputo farla bene tutti, ci mancherebbe altro, però non c’è più quella tigna che ci vuole per trovare qualcosa che possa sconfiggere le velleità dell’avversario’.

E’ evidente che il fair play fra colleghi talvolta latiti. Accade in televisione come in qualsiasi altro ambiente lavorativo, ma è proprio necessario criticare a ogni costo un risultato oggettivamente eccellente? Soprattutto, Paolo Bonolis dimentica di riconoscere ad Amadeus il merito di aver ingaggiato Fiorello per tutte e tre le edizioni, di aver riportato Checco Zalone in televisione, di aver messo a segno molteplici successi musicali.

Non ultima, la vittoria dei Måneskin, che ha dato il via a un successo internazionale di cui beneficia tutto lo spettacolo italiano. Facendo un confronto, le sue due edizioni hanno sfornato solo Ragazza di periferiaMentre tutto scorre, La forza mia, Come foglie, Sincerità. A occhio, potremmo dire che non c’è gara.

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