Rai verso la causa a Striscia la Notizia per i servizi di Pinuccio

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rai contro striscia la notizia

La Rai prepara le carte per fare causa a Mediaset per i servizi di Pinuccio e Striscia la Notizia. Ad annunciarlo è Adnkronos, che nella giornata di giovedì 11 febbraio lancia la notizia. Da diverse settimane, il TG satirico di Antonio Ricci in onda su Canale 5 si occupa delle sedi Rai estere. Ogni servizio è teso a evidenziare presunti sprechi: dalla sede di Pechino a quella di Bruxelles, passando per New York.

Secondo l’agenzia di stampa, la TV di Stato sta preparando le carte per portare in tribunale Mediaset. I servizi di Rai Scoglio 24, lo spazio satirico affidato all’inviato Pinuccio, riguardano tre appartamenti per gli inviati. Striscia la Notizia ha riportato che sia la Rai a pagarli, quest’ultima smentisce e passa alle vie legali.

La richiesta dei corrispondenti Rai

Nello specifico, a fare richiesta di provvedimenti sono stati i corrispondenti d’intesa con l’Usigrai affinché si metta fine a ‘un silenzio che considerano riprovevole’, si legge su Adnkronos. Ciò al fine di tutelare l’immagine dei dipendenti e dell’azienda. I corrispondenti, inoltre, si dicono pronti a difendersi da soli. ‘Se il silenzio dei vertici aziendali dovesse proseguire, i corrispondenti valuteranno ulteriori passi anche legali per ottenere il rispetto dei propri diritti’.

Già il 10 febbraio Claudio Pagliara, corrispondente Rai da New York, aveva smentito via Twitter, annunciando di aver dato mandato ai propri legali per presentare querela nei confronti di Pinuccio e di Striscia la Notizia.

‘La Rai non mi paga la casa a New York (una modesta one bedroom)’, scrive sul social, ‘me la farò pagare da Pinuccio e Striscia. Ho dato mandato al mio legale di querelarli per diffamazione. Cosa non vi dice la concorrenza: la sede Rai di New York lo scorso anno ha prodotto 4 mila servizi’.

Quali saranno le conseguenze è ancora presto per dirlo. Di certo, Striscia la Notizia non è nuova a scandagliare i retroscena delle aziende pubbliche. D’altra parte, è giusto che la Rai si tuteli, non solo per esercitare un proprio diritto, ma anche per rispondere all’opinione pubblica.

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