Home MUSICA Cantanti Iva Zanicchi: ‘Il nuovo album Gargana? Un omaggio alla mia mamma’, intervista

Iva Zanicchi: ‘Il nuovo album Gargana? Un omaggio alla mia mamma’, intervista

Iva Zanicchi si racconta in un'intervista ad ApMagazine.it. Dalla partecipazione a Sanremo 2022 con 'Voglio amarti' al nuovo album Gargana, passando per i programmi televisivi, la prossima tournée e l'esordio nella musica della nipote Virginia.

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Iva Zanicchi

Tra i grandi ritorni sul palco del Festival di Sanremo 2022, senza dubbio vi è quello di Iva Zanicchi. La cantante è tornata all’Ariston con Voglio amarti, la canzone che fa da apripista al nuovo album Gargana, uscito lo scorso 11 febbraio. «Non pubblicavo un disco da tanto tempo e finalmente mi sono decisa», spiega Iva Zanicchi nel corso dell’intervista ad ApMagazine.it.

Gargana contiene 13 brani, ovvero 6 inediti e 7 cover.

«Ho mischiato inediti con cover di canzoni conosciute. C’è una canzone di Modugno, L’uomo in frack, e Canzone di Milva. Lei l’ha cantata nel ’68 e ho voluto eseguirla nella serata delle cover. Poi c’è una canzone brasiliana poco conosciuta in Italia, ma che è stata un grandissimo successo. Si intitola Abandonada por você (di Fafá de Belém, nda), bellissima. Poi ci sono le canzoni inedite, firmate da grandi autori».

Cosa significa?

«Gargana è una parola dialettale che vuol dire voce forte. Quando ero piccola, mia madre diceva: ‘Questa bambina ha una gran voce’, cantavo dalla mattina alla sera. Mi è tornato in mente e, in ricordo di quei tempi e della mia mamma, l’ho chiamato Gargana».

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La copertina di Gargana, il nuovo album di Iva Zanicchi

E’ il suo 29esimo album. La musica resta il suo primo amore?

«Sì, assolutamente. La musica è il più grande. Sin da piccola ho voluto fare la cantante con tutte le mie forze. Poi, essendo una donna molto curiosa, ho girovagato molto. Ho condotto un programma per 13 anni, OK il prezzo è giusto!, ho scritto libri. Purtroppo mi sono anche dedicata alla politica».

Perché purtroppo?

«Non perché non l’abbia fatta con il cuore. L’ho fatta volentieri, con passione, ho girato il mondo, ma notoriamente agli artisti non si perdona il fatto di dedicarsi alla politica e forse è anche giusto così. Meglio non farlo, perché dopo fai molto fatica a rientrare. L’amore della mia vita, però, è la musica. E aggiungo un’altra cosa».

Prego.

«Quest’estate abbiamo in animo di fare una tournée in tutta Italia. Amo molto cantare dal vivo in mezzo alla gente. Il tour si chiamerà molto probabilmente Gargana».

Da poco sua nipote Virginia ha iniziato a calcare le sue orme. Com’è avere un’altra artista in famiglia?

«Intanto bisogna premettere una cosa. Le ho detto: ‘Amore, hai una bellissima voce, una grandissima musicalità, ma se non la ami, se non senti il fuoco dentro, ti diverti e poi chiudi, perché non ti verrà regalato nulla. Non perché sei mia nipote, anzi, men che meno’. Se invece avrà voglia, potrà continuare. Questo è un mondo che ti fa soffrire anche se hai grandi doti, è un mondo duro. Le ho proposto di venire in tournée con me. Ho detto: ‘Non ti pago, ma ti presento e canti le tue canzoni. Mi ha risposto: ‘Se è gratis, ci devo pensare!’ (ride, ndr)».

Dice che il mondo dello spettacolo fa soffrire. Lei ha sofferto?

«Sì, come tutti. Dopo Castrocaro, ho fatto una gavetta lunghissima, come tutti quelli della mia generazione. Poi mi è anche servita perché si andava a cantare in feste di piazza con impianti improvvisati. Si dava lo spartito ai musicisti e se lo sapevano suonare, bene, altrimenti ci si arrangiava. Erano tempi diversi, ma questa gavetta ha fatto sì che a 82 anni io possa ancora cantare e come me Orietta Berti, Ornella Vanoni. Veniamo da quella scuola».

A 82 anni porta avanti una carriera poliedrica. Il trucco è non fermarsi?

«Il trucco è avere questa smania. Dico sempre che ho una bambina molto bastarda dentro di me con due anime. Una che cerca di aiutare l’altra e dire : ‘Ormai hai un’età, pensa a fare l’uncinetto, stai con i nipoti’. L’altra risponde: ‘Tu sei pazza, mai!’. Io voglio fare, sto scrivendo il quarto libro, c’è in ballo una tournée in Sud America. Chi me lo fa fare restare lì e aspettare che finiscano i giorni? Andiamo avanti».

Che effetto le ha fatto tornare a Sanremo?

«Ero profondamente emozionata perché quel palcoscenico, che mi ha visto a fasi alterne con successi e sconfitte, ti mette in fibrillazione. Ti dà un’emozione tremenda perché ti giochi tutto in tre minuti. Io poi canto un po’ come si cantava un tempo, non ho orpelli, non ho aiuti. Canto con la voce, per cui l’emozione è tanta. Sono stata ripagata, però, non tanto dalla classifica, quanto tutte le sere dal pubblico che si alzava in piedi e mi applaudiva».

Sul palco ha anche fatto un po’ di show grazie allo scambio di battute con Amadeus e le co-conduttrici.

«Ah sì, sono indisciplinata!».

Negli ultimi anni assistiamo alla riscossa di artiste dalla grande esperienza come Orietta Berti, Ornella Vanoni e Mara Maionchi. La TV ha capito che deve puntare su di voi?

«No, io sono per i giovani. Largo ai giovani, alle ragazze belle, preparate, che fanno televisione! Se ogni tanto, però, prendi una donna di una certa esperienza, che ha l’amore del pubblico e la metti in trasmissioni anche giovani, funziona. Mi dicono che quando vado in televisione non faccio perdere ascolti, anzi quasi sempre c’è il picco e questo fa piacere a me, ma anche agli organizzatori, al conduttore e allora siamo gradite anche per questo».

Negli ultimi anni ha partecipato a diversi programmi tra cui Grande Fratello, Isola dei Famosi, All Together Now, Venus Club, D’Iva, Il Cantante Mascherato. A questi si aggiungono la tournée, l’album, il libro. Ha l’agenda piena, ma c’è qualcosa che vorrebbe fare o di cui si è pentita?

«Pentita no perché ho fatto talmente tanti errori nella mia vita che dovrei essere un pentimento unico. Bisogna guadare avanti. Cosa desidero fare ancora? Star bene, è la cosa principale. Se ho ancora questa grinta, questa forza, e soprattutto l’intelletto, posso aspirare a fare ancora tanto. Io prego Dio di darmi ancora questa forza. Gli anni sono tanti, passano, ma non ci voglio pensare. Se arriverà il momento penserò a fare l’uncinetto, ma spero proprio di no. Come diceva Edith Piaf: ‘Preferisco morire in scena’ che stare a casa a fare l’uncinetto, per cui canterò fino a 120 anni. Occhio eh!».

Se guarda alla musica di oggi, i giovani hanno il tempo di farsi le ossa e crescere o sono un po’ spremuti?

«Spesso e volentieri vengono sbattuti con leggerezza in un mondo che invece è molto duro. Nei talent ci sono le ovazioni, urlano tutti e uno magari crede che anche fuori sarà così. Se amano davvero questo lavoro riusciranno a sopportare le delusioni e l’ansia. Io credo nei talent, possono essere una grande scuola, però bisognerebbe dire ai ragazzi che si scontreranno con una realtà dura».

Il segreto poi è durare.

«Lo si dice sempre: facile arrivare, difficile è mantenersi».

Ascolta i cantanti giovani?

«Sì, la musica di oggi mi piace, mi diverte. Vorrei dire ai giovani emergenti di non dimenticare le nostre origini, di non annullare quello siamo stati perché abbiamo portato nel mondo la classica melodia italiana, che è meravigliosa. Se pensiamo alle melodie di Puccini, sono state scopiazzate persino dai Beatles. Non bisogna scimmiottare altri Paesi perché abbiamo già tutto qua».

Una delle qualità che la fanno amare da tutti è il modo diretto di esporsi. 

«Ho fatto 12 anni OK il prezzo è giusto! e sfido chicchessia a dire ‘Iva Zanicchi ha detto una parolaccia’. Oh, in vecchiaia mi scappano (ride, nda). Mia figlia, il mio compagno e i miei nipoti ci rimangono male e mi chiedono di trattenermi, ma io mi diverto».

 

Photo credits: Marco Rimmaudo 

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