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Le Fate Ignoranti-La serie, le donne secondo Özpetek: recensione

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I classici non si toccano. O forse sì. Con Le Fate Ignoranti – La serie, uscita lo scorso 13 aprile su Disney+, Ferzan Özpetek riprende la trama del film del 2001 con Stefano Accorsi e Margherita Buy e la allarga fino a realizzare qualcosa di diverso e ancora più sfaccettato. Negli 8 episodi che compongono la serie, i riflettori sono puntati non solo sulla storia di Massimo e Michele, ma anche e soprattutto sulle donne che compongono il loro mondo.

La trama de Le Fate Ignoranti – La serie

Massimo (Luca Argentero) e Antonia (Cristiana Capotondi) sono sposati da dieci anni. Massimo muore in un incidente stradale e, poco dopo, Antonia riceve un quadro. L’incipit è il medesimo del film. Sul retro del dipinto vi è una dedica firmata ‘La tua fata ignorante’. Antonia si mette alla ricerca del mittente, fino a quando scopre la vera identità della ‘signorina’ Mariani.

Si tratta di Michele (Eduardo Scarpetta), l’uomo con cui Massimo ha avuto una relazione negli ultimi due anni. Inizialmente il mondo di Antonia crolla e con esso tutte le sue certezze. Man mano che entra a far parte di quel mondo, però, qualcosa cambia e quelle persone diverse da lei diventano la sua nuova famiglia. Soprattutto, la sua ancora di salvezza nell’elaborazione del lutto.

Sarà grazie a quel manipolo di personalità colorate e distanti anni luce che avrà il coraggio di abbandonare tutto quello che è stata fino a quel momento per andare alla ricerca di sé stessa.

Recensione della serie Disney+

I classici non si toccano, si diceva, ma forse sì se a farlo è chi ha gli strumenti per riuscirci senza distruggere un cult. Le Fate Ignoranti – La serie è evidentemente un ‘approfondimento’ del film, ma non ne sminuisce l’essenza né la caratura. Tornano i punti saldi della cinematografia di Özpetek, così come tornano alcuni elementi che hanno contribuito al successo della pellicola.

Alcuni esempi: gli amici radunati attorno alla tavola, le inquadrature strette sul cibo, la musica in sottofondo. Il mondo del regista è tutto racchiuso in quei frame, che ricorrono anche in altri film, come Saturno contro.

La serie, però, fa un passo in più rispetto al film. La storia tra Massimo e Michele fa da sfondo alla narrazione. L’intreccio con Antonia è un plus. Il vero nucleo de Le Fate Ignoranti è il racconto delle figure femminili, che adesso trovano il giusto spazio per essere analizzate e mostrate sotto più sfaccettature.

Le donne, il punto di forza del cast de Le Fate Ignoranti

Casa Mariani non è solo la casa di Massimo, ma anche il palcoscenico su cui vanno in scena le vite delle donne nel cast. Di Antonia si è già detto. Come nel film, compie un percorso di crescita che la porterà a scoprire nuovi lati di sé e a trovare una nuova consapevolezza. Luisella (Paola Minaccioni) è la sfigata del gruppo, vittima di uomini approfittatori, sognatrice incallita alla ricerca del vero amore. Nel corso degli episodi, mostra tutte le sue fragilità, fino a risalire la china.

Vera (Lilith Primavera) prende il posto che nel film era di Mara (Lucrezia Valia). E’ stata ripudiata dalla famiglia perché trans, una ferita a distanza di anni non ancora rimarginata. Il personaggio di Vera mostra la sofferenza provata e insieme il coraggio necessario nel tortuoso percorso di accettazione, non da parte di sé stessa ma dagli affetti più cari.

Le Fate Ignoranti – La serie approfondisce anche la storia di Serra (Serra Yilmaz). Viene svelato il suo passato, costellato di ricordi di un amore perduto, e nel corso degli 8 episodi ritroverà il tassello mancante. Ancora, Veronica (Carla Signoris), la madre di Antonia, una ricca donna snob, divisa tra lo shopping e un amore non ricambiato. Una donna che troverà nella rivale Mirtilla (Elena Sofia Ricci) un’alleata inaspettata.

Ambra Angiolini e Anna Ferzetti

Infine, Annamaria e Roberta, le new entry della serie, interpretate da Ambra Angiolini e Anna Ferzetti. Stanno insieme da quindici anni, sono il ritratto della coppia equilibrata, ma si ritrovano ad affrontare una crisi inaspettata. A loro è affidato il compito di incarnare il prototipo della coppia collaudata, ma usurata dal tempo, messa di fronte alla domanda principe: andare avanti o gettare la spugna? Salvare ciò che è stato o aprirsi al nuovo?

Queste donne, ciascuna con la propria personalità, aggiungono il quid. Regalano, cioè, a Le Fate Ignoranti sfumature e spunti di riflessione che arricchiscono la serie. Ferzan Özpetek non si è limitato a proporre il remake di uno dei suoi film di maggior successo. Ha ampliato la narrazione, inserendo nuove storie, pur senza discostarsi dalla trama principale.

Nonostante le diverse vite raccontate, nell’insieme Özpetek dà vita a un variegato affresco della psicologia femminile. Il suo obiettivo non è la santificazione della donna, ma il racconto senza filtri di tutte le personalità presenti nella storia. Una storia corale, in cui i personaggi sulla carta secondari diventano parte integrante della stessa. Personaggi senza i quali la serie risulterebbe mancante di qualcosa. Di quel quid che fa affezionare ai ‘nuovi’ personaggi senza rimpiangere quelli del film.

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