Home TV Conduttori Maradona e assembramenti, Alberto Matano ci riporta alla realtà

Maradona e assembramenti, Alberto Matano ci riporta alla realtà

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Il mondo si ferma per la morte di Diego Armando Maradona. Uno shock che la TV racconta in ogni suo passaggio, assembramenti compresi. Sì, perché sebbene siamo nel pieno di una pandemia, per El Pibe de Oro si fa un’eccezione, anzi si fanno tante eccezioni, e ci si dimentica delle regole.

L’unico a mettere un freno – e proprio per questo a fare notizia – è Alberto Matano, conduttore de La Vita in Diretta. Nella puntata di giovedì 26 novembre, gli inviati del programma raccontano il dolore di Napoli, mostrando le immagini in tempo reale. Migliaia di persone riversate per le strade, distanziamento sociale azzerato e mascherine a volte latitanti.

Quando la collega Antonella Delprino, storica inviata de La vita in diretta, intervista alcuni giovani assembrati, alcuni dei quali senza mascherina, Matano decide di interrompere il collegamento.

Alberto Matano: ‘Non esiste che si possa vedere questo’

‘Vedo che lì ci sono molti ragazzi senza mascherina. Chiaramente questo non deve accadere. Io non voglio fare il censore di nessuno’, afferma adirato Matano, ‘stiamo raccontando il ricordo di Maradona, ma è chiaro che quell’assembramento senza mascherina che stiamo vedendo non lo voglio vedere. Quindi togliamo il collegamento da Napoli, per favore, perché non è una cosa che noi possiamo neanche documentare in questo momento, non esiste davvero che si possa vedere questo. Capisco il ricordo, ma dobbiamo ricordarci che siamo nel pieno di una pandemia e dobbiamo stare tutti molto attenti’, conclude.

antonella delprino la vita in diretta inviata napoli maradona

Una reprimenda senza se e senza ma. Una presa di posizione netta, nonostante sia la notizia del giorno, della settimana, del mese. Una decisione di buonsenso e, soprattutto, di ottimo padrone di casa, di rappresentante del Servizio Pubblico.

La responsabilità della televisione

Se è vero che il compito dei giornalisti è raccontare i fatti, è altrettanto vero che la televisione è responsabile di ciò che mostra, dunque dei messaggi di cui si fa portatrice. Mostrare, quindi indirettamente approvare, comportamenti che sono contro le regole del buonsenso, contro i DPCM, contro le ordinanze regionali, è grave.

Sin dalla notizia della morte di Maradona, le strade di Napoli si sono riempite di tifosi usciti da casa per omaggiare, commemorare, ricordare Diego Armando. La televisione e i social hanno raccontato per immagini ciò che è andato – e ancora andrà – ben oltre il semplice assembramento.

L’assenza della politica

Nessuno ha detto nulla, tutti hanno mandato le immagini più e più volte, nessun esponente politico ha minacciato provvedimenti. C’è bisogno di aspettare un giorno intero affinché qualcuno dica no? Alberto Matano ha il coraggio e la fermezza di condannare quei comportamenti dissennati e, soprattutto, puntualizza un aspetto fondamentale: ‘Siamo nel pieno di una pandemia e dobbiamo stare tutti molto attenti’. Tanti altri colleghi, purtroppo, fingono di non accorgersi di quello che è sotto gli occhi di tutti.

Vedere quelle immagini, migliaia e migliaia di persone per strada, con e senza mascherina, una accanto all’altra, per ore e ore, fa sorgere qualche domanda. Quali saranno le conseguenze? Siamo certi che non ci si è esposti a un enorme rischio contagio? Perché la politica era assente o compiacente? È normale che una regione zona rossa – ma anche arancione e anche gialla – consenta assembramenti in un momento in cui gli ospedali sono al collasso e i cittadini dovrebbero pensare a cautelarsi il più possibile?

La forza di Matano

Il gesto di Alberto Matano è un gesto di grande forza. Purtroppo, davanti a certe icone non si ha il coraggio di dire no, di essere la voce fuori dal coro. Maradona è e sarà un’icona del calcio mondiale, un punto di riferimento, un ‘D10s’ inarrivabile. La stringente attualità, però, impone attenzione, cautela, rigore.

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