Domenica 6 marzo 2022 su Rai 1 inizia Noi, la serie TV con Lino Guanciale e Aurora Ruffino, remake della celeberrima statunitense This Is Us. La prima delle 6 puntate (12 episodi) va in onda in prima serata sulla prima rete a partire dalle 21.25 e sarà trasmessa in streaming su RaiPlay. Nel cast, anche gli attori Dario Aita, Claudia Marsicano e Livio Kone. La canzone Mille stelle, che funge da colonna sonora ed è inserita nel promo, è cantata da Nada.
La trama di Noi
Prodotta da Rai Fiction con Cattleya, Noi racconta la storia della famiglia Peirò in un arco temporale lungo quarant’anni. La narrazione parte dagli anni ’80, a Torino, quando Pietro (Lino Guanciale) e Rebecca (Aurora Ruffino) decidono di mettere su famiglia. Nel 1984, Rebecca è incinta di tre gemelli, ma il giorno del parto uno dei tre muore. Pietro, per mantenere fede alla promessa che ha fatto a sé stesso e alla moglie, e cioè che sarebbero tornati a casa con tre bambini, decide di adottare un neonato nero, abbandonato davanti a una caserma dei pompieri.
Aurora e Pietro iniziano, così, una nuova fase della propria vita. Tra difficoltà e gioie, crescono i tre figli, Caterina (Claudia Marsicano), Claudio (Dario Aita) e Daniele (Livio Koné), scontrandosi con le difficoltà del quotidiano. Noi si muove su un doppio binario tra passato e presente, in cui da un lato vi è la storia dei genitori e dall’altra quella dei figli.
Il presente mostra tre giovani adulti che nel giorno del loro 34esimo compleanno decidono di andare alla ricerca della propria strada. Claudio è un attore televisivo, che a un certo punto molla tutto per il teatro. Caterina ha problemi con il cibo e finalmente decide di affrontare le proprie paure. Daniele è un uomo di successo, che dopo la laurea ha ottenuto un lavoro prestigioso, ma deciso a ritrovare il proprio padre biologico.
Il viaggio alla scoperta di loro stessi sarà una giostra che li farà oscillare tra gioie, dolori, insicurezze e segreti. Una giostra che li restituirà alla vita ancora più forti di prima. Sullo sfondo di Noi, la fotografia di un Paese, che diventa parte integrante della saga familiare.
Il cast di Noi
Oltre agli attori già citati, fanno parte del cast di Noi, Timothy Martin nei panni di Domenico detto Mimmo, il padre di Daniele. Angela Ciaburri è Betta, la moglie di Daniele. Leonardo Lidi è Teo, il fidanzato di Cate. Completano Isabel Fatim Ba (Teresa), Sofia Bendaud (Anna), Francesca Agostini (Sofia), Liliana Fiorello (Chiara), Giordana Faggiano (Ludovica), Massimo Wertmüller (Dott. Castaldi). I tre figli Peirò da giovani sono interpretati da: Francesco Mandolini (Claudio a 9 anni) e Gianmaria Brambillasca (Claudio a 16 anni); Anna De Luca (Caterina a 9 anni) e Giulia Barbuto C. Da Cruz (Caterina a 16 anni); Girum Feliciani (Daniele a 9 anni) e Malich Cisse (Daniele) a 16 anni.
La serie NOI è stata presentata alla stampa mercoledì 2 marzo. Nel corso della conferenza sono intervenuti anche Riccardo Tozzi, Ceo di Cattleya, il regista Luca Ribuoli e lo sceneggiatore Sandro Petraglia.
‘Di family drama se ne fa poco in Italia’, ha esordito Tozzi. ‘E’ difficile farlo in modo che morda la realtà e la rappresenti. E’ una scelta rischiosa perché This Is Us è una grandissima serie e abbiamo lavorato per adattare una grandissima saga di sentimenti familiari con il nostro Paese’. Specifica, poi, che in merito alla scrittura c’è stata una profonda italianizzazione.
Per quanto concerne i personaggi, il regista Luca Ribuoli annuncia che ‘non sono mai fermi, ma in movimento’. Inoltre, Noi non ha ‘le scene cosiddette di servizio, ma scene casalinghe, drammatiche, che raccontano una quotidianità’.
Le differenze tra Noi e This Is Us
In merito alle differenze con This Is Us, Ribuoli sottolinea che l’adattamento ‘è una cosa difficilissima, è stata una salita pazzesca. Nella scrittura (gli sceneggiatori, ndr) hanno avuto l’approccio giusto perché hanno rispettato il lavoro originale, non c’è mai stata la voglia di fare qualcosa di diverso o migliore. Abbiamo fatto la scelta di sintonizzarci con il progetto originale. Dovevamo tenere la barra dritta per renderlo un prodotto italiano’.
Dunque, chi accusa preventivamente che Noi non potrà mai eguagliare l’originale, deve tenere presente il lavoro di riscrittura che è stato fatto e dell’adattamento al mondo italiano. Petraglia aggiunge qualche dettaglio sulla costruzione delle puntate. ‘Cattleya ha acquisito 18 puntate americane per farne 12 italiane’, dice. ‘Ci siamo potuti permettere il lusso di togliere ripetizioni. Alcuni dialoghi, che a lungo andare diventavano retorici, abbiamo potuto tagliarli o inventarli’.
Infine, in riferimento agli attori, Ribuoli non si esime dal complimentarsi con tutto il cast. ‘Gli attori non dovevano solo emozionare. Ho lavorato con personaggi che sanno toccare le emozioni delle loro esistenze. Spero che domenica sera, quando la gente lo vedrà, si emozionerà. E’ impossibile non rimanere attaccati a questi personaggi’, conclude commosso.
Lino Guanciale è Pietro Peirò
In Noi Lino Guanciale è Pietro Peirò. In conferenza stampa dice: ‘L’impressione è che si è fatto un grande lavoro di onestà, come se ogni singola parte fosse intimamente integrata con le altre’, afferma. ‘Per me è stato un grande regalo. Abbiamo cercato di difendere i personaggi dalla retorica e dal sentimentalismo per far sì che fosse il più possibile inclusivo e riconoscerci come italiani’.
Entrando nello specifico, sul suo personaggio sottolinea: ‘Mi ha conquistato la sua capacità di donarsi interamente a un progetto che decide debba cambiargli la vita, ovvero costruire una famiglia. Ci sono state generazioni che erano autenticamente convinte di questo, i miei nonni, i miei genitori, e questa purezza di intenti è una cosa in cui è bello riconoscersi’.
Il suo Pietro è ‘il padre che tutti vorrebbero essere e avere’. In Noi ‘i personaggi sono davvero imperfetti. Luca ci ha spinto non tanto ai punti di forza, ma di rottura delle fragilità. La sfida è stata portare in scena personaggi archetipi di positività che poi sono imperfetti‘.
Infine, punta l’accento su un argomento sempre più attuale. ‘Una cosa importante di questo raconto è che sfugge all’equazione di cui siamo dai tutti vittime: se c’è l’amore c’è la felicità. E’ un grande tranello. Mio nonno era un uomo estremamente normativo, la famiglia serve per darti regole, valori sui quali conformare la tua vita. Pietro e Rebecca non sono così e la famiglia deve fondarsi su ascolto, rispetto e inclusione. Questo ammette il fatto che il figli possano essere infelici, ma devi stargli accanto. Questo personaggio non ci arriva grazie ai libri letti, ma per istinto, quell’istinto che si chiama amore’. Del resto, Guanciale definisce la famiglia ‘una cosa da cui non ti liberi mai, ne siamo tutti drammaticamente vittime o dolcemente prigionieri’.
Aurora Ruffino è Rebecca Peirò
‘Per me è stato un privilegio partecipare’, afferma Aurora Ruffino, che interpreta Rebecca Peirò. Per approcciarsi alla serie ha dovuto staccarsi completamente da This Is Us, la sua serie preferita. ‘Ancora prima di fare il provino’, racconta, ‘ero fan sfegatata. Quando mi hanno preso non ci potevo credere, ho provato una felicità immensa che poi si è trasformata in panico, paura di non essere adatta.Tutto si è risolto quando ho smesso di pensare alla serie americana. Spero che il pubblico possa apprezzare il nostro lavoro’.
Sul compagno di set Lino Guanciale dice: ‘E’ un uomo meraviglioso, oltre a essere un grandissimo attore, generoso. Cerca di tirare fuori il meglio dai suoi compagni, ti dona tutto e trovare un compagno così è un sogno’.
Il lavoro nella serie Noi l’ha fatta riflettere sulla maternità. ‘Ho 33 anni e alla maternità ci penso. Dopo due mesi dall’inizio delle riprese ho avuto rifiuto perché tutto quello che si vive è talmente forte che si ha quasi paura. Poi, a fine riprese, è riaffiorato molto forte il desiderio di diventare madre. Alla fine l’amore ha prevalso sul dolore. Vivere questa trasformazione dentro di me è stato molto interessante come donna’.
Sulla sua Rebecca si dice grata per aver potuto interpretare una donna in un arco temporale di 40 anni. ‘Ho vissuto Rebecca a 20, 40, 60 anni. Un’occasione unica, un lavoro immenso, che in ogni fase mi ha lasciato cose diverse. E’ una donna che a 30 anni si scopre mamma amorevole, fin troppo protettiva, e sbaglia perché non accetta che i figli abbiano bisogno di fare errori per crescere. A 40 è una donna che vive una crisi esistenziale importante perché si rende conto di essersi messa da parte per anni. Non capisce più il suo senso, avendo costruito l’identità di madre attorno ai figli, e vive una crisi con Pietro. Fino a diventare una donna di 60 anni, che deve fare i conti con gli errori fatti nel passato‘.
Noi è un romanzo familiare nei suoi alti e bassi. Secondo Aurora Ruffino, ‘famiglia è la capacità di restare uniti nonostante tutto, di non perdersi. E’ la forza di riuscire ad accettare e accogliere tutte le situazioni che succedono e i vari problemi. Soprattutto nei momenti difficili, sono quelle le prove vere. Famiglia è quella cosa che ti prende allo stomaco e ti dà la forza di restare, non puoi fuggire’.
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