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Renzo Arbore e il grande amore per Napoli

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renzo Arbore primo piano

Mentre la televisione riscrive la propria partitura, vi è chi ne approfitta per sfruttare appieno il mare magnum del web, grazie anche all’aiuto dei social. È il caso di Renzo Arbore, che, durante il lockdown, ha ben pensato di puntare, ancora di più, sulla sua web tv, Renzo Arbore Channel.

Il progetto nasce nel 2007, in epoca pressoché analogica, e conferma, ancora una volta, la lungimiranza del Maestro. L’obiettivo è quello di raccogliere il vastissimo repertorio di sessant’anni di carriera, con uno sguardo speciale sempre rivolto alla sua Napoli.

L’amore di Renzo Arbore per Napoli

La città partenopea è, infatti, il fil rouge del racconto. Totò, Troisi, Murolo e Carosone sono solo alcuni dei grandi presenti nelle sue teche. In 50 Sorrisi da Napoli, un format creato per divulgare l’importanza e la grandezza della cultura napoletana, offre ritratti di Massimo Troisi, Gegè Di Giacomo e altri giganti che ne sintetizzano appieno l’essenza.

Tra i contenuti, anche svariate clip diventate pietre miliari dello spettacolo. Da Alto Gradimento a L’Orchestra Italiana, passando per Indietro Tutta, Indietro Tutta 30 e Lode, la scelta è ampia e variegata. Un’occasione per rispolverare e rivivere la televisione – e anche la radio – del passato. Un’alternativa alla frangia estrema di quella attuale, troppo spesso costellata di toni accesi, persino eccessivi.

Il deep fake con il Presidente Mattarella

Classe 1937, appartiene a una generazione che la televisione l’ha vista nascere e alla quale i social e il web potrebbero risultare estranei. Invece, ancora una volta, fa sfoggio della sua modernità e del saper stare al passo coi tempi, utilizzando gli strumenti che la tecnologia offre.

È di questi giorni la creazione di un video che vede protagonista Sergio Mattarella. Il contributo utilizza, appunto, la tecnica del deep fake e Arbore riscrive il celeberrimo fuorionda tra il Presidente della Repubblica e l’assistente Giovanni, adattandolo alle proprie esigenze.

Nello specifico, Mattarella promette di dare un’occhiata al repertorio offerto e conferisce la sua approvazione. Un simpatico escamotage che sottolinea la grande capacità di Arbore di coniugare passato e presente senza risultare anacronistico.

Il Renzo Arbore Channel è un esperimento pregevole per due aspetti: il primo, la qualità dei contenuti raccolti; il secondo, la lungimiranza di aprire un nuovo canale di comunicazione con il pubblico. Quel pubblico a cui non ha mai fatto mancare il sorriso, suo biglietto da visita insieme agli outfit sgargianti che ne definiscono la maschera.

I successi su Rai2 e Rai5

L’amore per Napoli, poi, da sempre declamato e da sempre proposto alla tv, batte ancora forte e chiaro. L’occhio attento verso il web, infatti, non suggella un addio al piccolo schermo. Arbore continua a essere strettamente collegato alla televisione. Negli ultimi anni è tornato in Rai per condurre diversi programmi, riscuotendo, tra l’altro, un successo inaspettato.

L’ultimo lavoro è Guarda… Stupisci, ma è già all’opera per la prossima fatica, uno speciale su Renato Carosone che dovrebbe andare in onda nel 2020, in occasione dei cento anni dalla nascita. Lo scorso settembre è tornato in Rai per uno speciale dedicato all’amico Gianni Boncompagni. In No non è la BBC ne ha ripercorso la carriera dagli esordi in radio al successo di Non è la Rai.

Ancora prima, Rai5 ha trasmesso Ll’arte d’o’ sole, quattro puntate dedicate alla storia della musica napoletana. In quel caso, il successo inaspettato – mezzo milione di spettatori con uno share del 2,1% – ha dato adito a svariate critiche circa la scelta della Rai di mandare il programma su una rete minore anziché Rai2, dove in passato aveva ottenuto ottimi risultati.

Con Guarda…Stupisci e ancora prima con Indietro Tutta – 30 e Lode, infatti, il Maestro aveva totalizzato 2.600.000 telespettatori con il primo e tre 3.800.000 con il secondo. Numeri assolutamente ragguardevoli per Rai2 in una stagione, tra l’altro, in cui la prima serata si presentava zoppicante.

‘Un’altra serata di grande TV quella che ci ha regalato uno straordinario Arbore’, aveva commentato il direttore di Rai Cultura Silvia Calandrelli, ‘il pubblico ha premiato un programma che è un atto d’amore per Napoli e per la canzone napoletana. A lui il mio grazie per la sua TV di qualità che fa concretamente cultura’.

Parole che sintetizzano appieno la missione di Renzo Arbore. La divulgazione costante della cultura di un territorio, quindi di un Paese, attraverso le mille sfaccettature che la compongono. Nel mondo arboriano non vi è solo la musica partenopea, ma vi sono anche il teatro, la storia, la comicità, l’essenza di un popolo, che da sempre va raccontando in giro per il mondo insieme con la sua Orchestra Italiana.

Photo credits: Ufficio Stampa Rai 

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