Home TV Attori Tutta colpa della fata Morgana, un film dai troppi luoghi comuni

Tutta colpa della fata Morgana, un film dai troppi luoghi comuni

0
tutta colpa della fata morgana attori film rai 1
Tutta colpa della fata Morgana, gli attori Davide Iacopini e Nicole Grimaudo, protagonisti del film di Rai 1

Martedì 19 ottobre 2021 su Rai 1 è andato in onda Tutta colpa della fata Morgana, il secondo film tv del nuovo ciclo Purché finisca bene, inaugurato il 12 ottobre con Digitare il codice segreto. Gli ascolti premiano la pellicola con 3.469.218 telespettatori, pari al 16,13% di share: il risultato più alto della serata subito dopo la partita Porto-Milan su Canale 5 (4.343.461, 18,38%).

La trama di Tutta colpa della fata Morgana

Protagonisti di Tutta colpa della fata Morgana sono Nicole Grimaudo e Davide Iacopini rispettivamente nei panni di Gabriella Vita e Claudio Mancini. Gabriella è una donna intraprendente e sognatrice, che fa a pugni con un carattere spigoloso, provato dalle delusioni della vita, tra cui quelle amorose. La più cocente, quando – ancora giovane studentessa di biologia a Napoli – scopre di essere incinta e il fidanzato la molla senza spiegazioni. Torna così a Scilla e decide di crescere lì sua figlia, Maria (Tecla Insolia), oggi un’adolescente giudiziosa, ma con la quale non mancano alcuni scontri generazionali. Nella vita di tutti i giorni, Gabriella si divide tra un lavoro ordinario al porto e il grande sogno condiviso con l’amica Anna (interpretata da Claudia Potenza): aprire una spadara.

Claudio Mancini è un imprenditore milanese, giunto in paese per aprire un resort di lusso sul mare. L’immobile prescelto, però, è lo stesso adocchiato da Gabriella e Anna per dare vita alla spadara. Il sogno di Gabriella è così destinato a frantumarsi, ma la donna aguzza l’ingegno e prova a spuntarla.

Alla lotta tra i due personaggi principali, però, si aggiunge la superstizione. Sì, perché la casa in cui dovrebbe sorgere l’hotel è maledetta, almeno in base a quanto asserito dagli abitanti del paese.

I luoghi comuni del film di Rai 1

Tutta colpa della fata Morgana è ambientato a Scilla, in Calabria, e sin dai primi minuti è possibile evidenziare diverse discrasie che stonano con i paesaggi mozzafiato della costa calabrese. Discrasie evidenziate anche da parte della platea televisiva su Twitter in concomitanza della messa in onda.

Primo fra tutti, l’accento. Nicole Grimaudo, Claudia Potenza, Tecla Insolia e Corrado Fortuna recitano in siciliano. Un dettaglio da poco, se non fosse che l’accento calabrese è particolarmente marcato e quello siciliano abbastanza conosciuto da non essere confuso.

Se l’accento, però, appartiene alla sfera dei dettagli, vi è una questione più rilevante che salta all’occhio: i luoghi comuni. I dialoghi, il malocchio, i piatti in tavola, le abitudini: Tutta colpa della fata Morgana ben delinea l’identikit del meridionale medio, almeno come viene rappresentato nell’immaginario collettivo. Peccato, però, che a tratti rasenti la caricatura, provocando quasi un effetto surreale.

A contribuire al proliferare di luoghi comuni e stereotipi, il confronto Nord-Sud accentuato dal rapporto conflittuale tra Gabriella e Claudio. Da un lato, una donna di paese dalla ristretta visione sul mondo; dall’altro, un imprenditore senza scrupoli, pronto a denigrare tutto ciò che esiste da Roma in giù.

In realtà, nel corso della narrazione la contrapposizione viene meno, per arrivare a due ritratti decisamente più credibili. Il ritratto di una donna forte e di un uomo alla ricerca di sé stesso attraverso la riscoperta del proprio passato. Peccato che questa fotografia si delinei solo sul finale e regali, invece, ai telespettatori un’ora e mezza di racconto forzato in cui si racconta il Sud come se si trattasse di un pianeta appartenente a un’altra galassia.

Ecco, se la fiction italiana sta facendo grandi passi avanti sul racconto della donna finalmente immersa nella società e non più solo mamma e moglie, lo stesso non può dirsi del racconto del Paese. Esistono due Italie? Sì, forse anche più di due, ma se l’obiettivo è raccontarle rispecchiando la realtà, allora è necessario rimanere fedeli a ciò che è e non a ciò che è stato.

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version