In tempi di DPCM emanati con la stessa cadenza di un appuntamento settimanale con le serie TV vecchio stampo, la televisione non rimane indenne a ciò che accade nel mondo reale. Anzi, ne mostra lati positivi – e soprattutto negativi – di un momento che sarebbe riduttivo definire difficile. Dunque, non è avulsa dalla vita normale, è da questa attraversata e modificata. Ciò emerge non solo nelle misure per contrastare la pandemia, ma anche nella gestione della stessa quando a essere intaccata è la macchina produttiva.
I conduttori risultati positivi al COVID-19 nella seconda ondata sono diversi. Gli esempi più recenti riguardano Gerry Scotti, Alessia Marcuzzi, Carlo Conti, Paola Perego e Valentino Picone. Una situazione insolita, precaria, singolare, che va ad aggiungere un ingranaggio in più a una macchina già complessa quale quella televisiva. La regola su cui si fonda lo spettacolo è the show must go on e così sta facendo il piccolo schermo, ma fino a quando sarà possibile?
Conduttori positivi conducono da casa
Le Iene non ha risentito dell’assenza della Marcuzzi perché si tratta di una conduzione a due, insieme a Nicola Savino. Chi vuole essere milionario? è stato registrato tempo fa e va forte delle puntate preconfezionate. A Striscia la notizia Picone è stato sostituito da Sergio Friscia. Imprevisti del mestiere.
I casi più eclatanti che stimolano la nostra riflessione riguardano Carlo Conti e Paola Perego. Il primo, risultato positivo al COVID, venerdì 30 ottobre ha condotto Tale e Quale Show da casa. Un esperimento inedito per il piccolo schermo italiano, rivelatosi vincente. Certo, assistere a un programma di puro intrattenimento con il conduttore collegato da casa risulta insolito, ma l’unica possibile in un momento come quello attuale.
Un momento in cui la televisione è costretta a riscrivere le proprie regole, ecco che la creatività – spinta dalla necessità – si attiva e dà vita a una nuova modalità. Il padrone di casa è fisicamente assente, ma porta comunque avanti lo spettacolo. La professionalità certamente aiuta e nel caso di Carlo Conti vi è poco da dire. Se a ciò si aggiunge la forza del format, beh, il gioco è fatto.
Rischia di non andare altrettanto bene a Paola Perego, conduttrice de Il Filo Rosso, nuovo programma di Rai 2 che dovrebbe debuttare sabato 7 novembre. Risultata positiva al COVID-19, è asintomatica e a casa. Non è dato sapere se la messa in onda slitterà o se si spera che per quella data la Perego risulti negativa e possa, così, fare ingresso in studio.
La tv rischia il lockdown?
Il virus continua a colpire anche gli addetti ai lavori del piccolo schermo. Abbiamo riportato gli esempi dei maggiori conduttori, ma i positivi nei gruppi di lavoro sono diversi. L’emergenza attraversa il Paese da Nord a Sud. Se i contagi non dovessero arrestarsi, cosa potrebbe accadere all’interno dei palinsesti?
Immaginare che vengano rimpinzati di repliche non è plausibile, ma lo scenario risulta tutto fuorché roseo. La TV si prepara a un lockdown? O inizieremo a seguire programmi condotti da remoto come già fatto da Carlo Conti e da Lilli Gruber (quest’ultima non perché positiva, ma per precauzione dopo la positività di una persona del gruppo di lavoro di Otto e Mezzo)?
A fine primavera, con l’estate e la Fase 3 alle porte, si pensava che avremmo presto detto addio alle librerie alle spalle degli ospiti in collegamento. Adesso si prospetta, invece, uno scenario ancora più surreale, se si vuole. Un salotto televisivo che dà il benvenuto al pubblico senza il padrone di casa lì in carne ed ossa. Per quanto bizzarra, si tratta della soluzione meno dolorosa. L’alternativa sarebbe spegnere le luci e mettere in pausa l’intrattenimento.
Una extrema ratio certamente da scongiurare. Nei momenti difficili l’intrattenimento è una boccata d’aria fresca, specialmente in questo momento storico, in cui le giornate sono scandite dai bollettini medici. È evasione, leggerezza, un lusso necessario a cui sarebbe difficile rinunciare. Riuscirà la televisione a dimostrarsi fedele compagna anche in questa circostanza?