Martedì 3 maggio su Rai 1 sono andati in onda i David di Donatello 2022. La cerimonia, condotta da Carlo Conti e Drusilla Foer, ha visto trionfare, tra gli altri, il film E’ stata la mano di Dio, di Paolo Sorrentino, candidato agli Oscar 2022. La diretta televisiva ha totalizzato 2.428.000 telespettatori, pari al 14,7% di share. Ascolti non esaltanti, che dimostrano il poco interesse del pubblico verso la manifestazione.
Le cause sono diverse, quasi tutte da ricercare nella costruzione della premiazione. A dispetto dell’entusiasmo mostrato dal presentatore, lo show non ingrana. Ogni anno si spera in un rinnovamento, in un guizzo che provochi un balzo dalla poltrona, ma nulla. La liturgia si ripete senza alcuno scossone.
I punti critici dei David di Donatello 2022
Una passerella di nomi e di titoli, qualche battuta qua e là, ma l’effetto soporifero è dietro l’angolo. Inoltre, raccontare il cinema in televisione necessita di appeal, di intrattenimento tipico del piccolo schermo. Basti pensare che il momento ‘pop’ della serata è stato offerto da Umberto Tozzi, protagonista di un medley dei suoi più grandi successi. Una buona idea, ancora troppo poco per rallegrare tutta la diretta.
Drusilla Foer, poi, che al Festival di Sanremo 2022 ha dato prova della sua caratura, ai David 2022 è sembrata ingessata. Incastrata in uno spettacolo istituzionale, volutamente costruito su una chiave vecchia, che non lascia spazio allo show.
David e Oscar a confronto
Non ci si aspettava un concerto dei Maneskin con pubblico in visibilio, ma una serata degna di essere definita evento sì. Il Festival di Sanremo è riuscito a svecchiarsi, per i David di Donatello la strada è ancora lunga. Peccato, perché in Italia la TV ha ancora una sua centralità e sarebbe interessante che si fosse in grado di trasformare i David negli Oscar nostrani. Un appuntamento annuale per il cinema, che per una sera si ritrova contemporaneamente sul red carpet e in TV, ma anche per gli spettatori, che per una sera assisterebbero a un evento glamour.
Invece, i David di Donatello sono uno spettacolo stantio. Uno show in cui si corre per non sforare con i neri, anche a costo di non captare subito le battute degli artisti saliti sul palco per ritirare il premio o della co-conduttrice, che prova ad aggiungere un po’ di pepe qua e là, senza successo. Un’occasione mancata. E pensare che la cerimonia potrebbe approfittare della partecipazione del gotha del cinema a costo zero.