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Franca Leosini e la virata pop di Storie Maledette

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Attenta, autorevole, scrupolosa. Franca Leosini ha costruito negli anni una robusta credibilità televisiva ed è stata ricompensata da un grande affetto da parte del pubblico. Domenica 7 giugno è tornata con una nuova edizione di Storie Maledette, un ciclo di sole due puntate, la prima delle quali intitolata ‘Quello scotch che sigilla un mistero’, dedicata alla vicenda di Francesco Rocca.

Tailleur d’ordinanza e capelli cotonati fanno da cornice a un racconto dei fatti dettagliato e puntuale. Il suo linguaggio non è solo un insieme di eloquio forbito e taglio televisivo, ma è anche caratterizzato da accenti e colori che aiutano a cambiare registro al momento opportuno.

Franca Leosini sa essere autorevole, ma anche dolce e umana. Caratteristiche che le consentono di entrare in sintonia con l’intervistato e spingersi fin dove una semplice intervista o un’aula di tribunale non arrivano.

La costruzione del racconto

Il racconto è costruito in modo minuzioso. Affronta la vicenda giudiziaria con approccio giuridico e la vicenda umana con sapere giornalistico, a cui si aggiunge una spiccata vena gossippara velata dai modi di fare eleganti e garbati. Il mix è vincente, l’interlocutore puntualmente cade alla corte di Franca Leosini e la cronaca assume contorni umani.

Fattori importanti che, insieme al cambio di registro e alle caratteristiche di cui sopra, hanno dato vita a un lessico ben preciso, carico di sfumature che ne delineano la forza.

Storie Maledette va in onda dal 1994 e la Leosini ne è da sempre il volto e l’anima. Il programma da lei ideato e condotto è entrato nel cuore dei telespettatori e ci è rimasto, al punto che oggi Franca Leosini è Storie maledette e viceversa.

Franca Leosini icona social

Il successo del programma, poi, cresce di pari passo con quello della sua conduttrice, anche grazie alla crescita dei social. È proprio grazie ai social che Franca Leosini conosce una popolarità ancora maggiore. In poco tempo, diventa una vera e propria icona. Improvvisamente per tutti diventa Franca. Leosini è solo un accessorio. Imprescindibile, ma pur sempre un accessorio.

Citata, osannata, le sue metafore arzigogolate e l’utilizzo di molteplici figure retoriche diventano un marchio di fabbrica. Le esclamazioni ora pacate ora decise conferiscono ancora più forza al suo personaggio.

Strizza l’occhio alla platea televisiva giovane. Gioca d’astuzia e mostra intelligenza. Il lessico forbito e del volgo insieme è il perfetto espediente per non scollarla dalla realtà. Potrebbe evitare di mischiare l’alto e il basso, di accostare termini tecnici e aulici al linguaggio dell’uomo della strada, ma è proprio questa la sua forza.

Franca Leosini è una donna dei nostri tempi. Sa parlare al pubblico adulto e a quello giovane. Il suo eloquio arriva a tutti. Gli obiettivi di Storie Maledette, poi, sono due ed è la stessa Leosini a rivelarli durante la sua ospitata a Cartabianca del 2 giugno.

La missione di Storie Maledette

‘(Ai condannati) non posso restituire il passato, ma posso dare un po’ di futuro’, dice. E poi: ‘I Leosiners sono giovani. Avere un seguito così affettuoso mi gratifica’. Entrambe le affermazioni sono vere. Il condannato ha la possibilità di raccontare la sua versione dei fatti, compatibilmente con l’analisi degli atti del processo, e ad ascoltarlo vi è una Leosini super partes.

Allo stesso tempo, il pubblico giovane, quello di Twitter, i Leosiners appunto, durante la messa in onda della puntata si può scatenare e puntare l’accento sulle esclamazioni più inaspettate, talvolta azzardate.

Leosini, da conduttrice a personaggio

Nelle ultime edizioni la figura della Leosini risulta preponderante, rischiando talvolta di sovrastare la vicenda giudiziaria al centro del programma. Se da un lato, il personaggio ha preso il sopravvento, aprendo le porte a una virata Leosinocentrica, dall’altro, questo ispessimento della sua figura ha contribuito a trasformare Storie Maledette da approfondimento di seconda serata a titolo di punta della rete.

La virata pop potrebbe fare storcere il naso, ma, a conti fatti, la scelta si è rivelata vincente. L’approccio troppo giovanile che le viene rimproverato proprio su Twitter durante la messa in onda della puntata su Francesco Rocca – il web dà, il web toglie, ça va sans dire – è, in realtà, la sua arma per parlare al pubblico troppo distante da lei per una questione anagrafica.

A tal riguardo, ci permettiamo di raccontare un aneddoto risalente a pochi anni fa. Milano, presentazione dei Palinsesti Rai. Franca Leosini viene accolta come una star. La platea si alza in piedi, conduttori e giornalisti insieme. A fine conferenza, Franca Leosini è tra le poche personalità Rai a soffermarsi con la stampa, tutta, senza distinzione di testata o tipologia.

Parla con tutti, ma a una condizione: non è la Signora Leosini, ma solo Franca. E pretende che le si dia del tu. Questo piccolo episodio bene delinea la personalità della conduttrice. L’occhio rivolto al pubblico giovane e il conseguente adattamento del linguaggio alle esigenze del tempo non sono un artificio finalizzato a entrare in Trending Topic su Twitter.

Sono lo specchio della sua personalità, al passo con i tempi e immersa nella realtà. E anche laddove Storie Maledette ceda il passo alla centralità della conduttrice, poco male: il programma è un suo prodotto. Dopo oltre venticinque anni di messa in onda, ben venga una meritata ondata di popolarità.

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