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Gianluca Gazzoli su DMAX con Basket Zone, quando merito e talento si incontrano

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Gianluca Gazzoli conduce Basket Zone su DMAX

I sogni possono trasformarsi in realtà? Sì, se ci si crede fino in fondo. Lo sa bene Gianluca Gazzoli, conduttore di Basket Zone con Andrea Meneghin, in onda il mercoledì alle 23:15 su DMAX. Il programma, visibile al canale 52, ha battuto il fischio d’inizio lo scorso 3 novembre e si tratta di uno spazio interamente dedicato alla Lega Basket Serie A.

A Basket Zone il racconto del campionato va di pari passo con il mondo della pallacanestro e dello sport in generale. Gioie e dolori, vittorie e sconfitte, caratterizzati da un obiettivo comune: la crescita sportiva, ma anche personale, di chi sposa questa disciplina.

In ogni puntata, spazio agli aggiornamenti sulle singole giornate, ma anche alle storie. Ecco, quindi, il racconto del dietro le quinte di un incontro, così come quello delle vite dei giocatori. Un ritratto a tuttotondo del basket finalizzato a trasmettere ai telespettatori la passione degli atleti (e dei conduttori) per questo sport.

L’approdo di Gianluca Gazzoli su DMAX

Gianluca Gazzoli arriva su DMAX con Basket Zone dopo diversi anni in cui ha raccontato la propria passione per la pallacanestro sui suoi canali social. Speaker di Radio Deejay, prima ancora di Rai Radio 2, Gazzoli è uno dei nuovi volti da tenere d’occhio. E’ un ragazzo comune con tanti sogni nel cassetto, che però – a differenza di altri – ha iniziato a coltivarli seriamente. Da solo, poco alla volta, un passo dopo l’altro.

A suo vantaggio, garbo, professionalità e un approccio che differisce dagli improvvisati, dagli urlatori di professione e dall’aggressività che va tanto di moda, specialmente sui social. Il suo storytelling si è sempre basato sulla quotidianità e sul raggiungimento degli obiettivi. Col tempo ha dedicato sempre più spazio anche al privato, raccontando il rapporto con la moglie Sara Bolla e documentando la crescita della figlia Rachele.

Un quadretto familiare di straordinaria ordinarietà. Una famiglia normale, nonostante i lavori non comuni (da un paio d’anni la moglie Sara ha messo a frutto la propria passione per taglio e cucito e ha aperto un’azienda di accessori per capelli).

La scorsa primavera, poi, Gazzoli ha pubblicato il primo libro dal titolo Scosse. Edito da Mondadori, è un racconto accurato e intimo della sua battaglia personale con le aritmie. ‘Scosse’ – come le definisce – che hanno scandito ‘le tappe fondamentali della vita, insegnandomi a non farmi mai abbattere (…) a sfruttare al massimo ogni occasione: a vivere, insomma, una vita che non mi potrei permettere’.

Sognare in grande, però, fa bene. Se da un lato Gazzoli vive una vita che non si potrebbe permettere, dall’altro viene ripagato da quella stessa vita che, a volte, lo ha tenuto sul filo del rasoio. ‘Credo nel potere positivo della condivisione‘, ha dichiarato in occasione dell’uscita del libro. E nel suo caso, gli effetti positivi di uno storytelling semplice e efficace sono visibili.

In anni in cui a emergere sembrano essere solo i vincitori di talent, i concorrenti di reality e gente assurta agli onori della cronaca per meriti altrui, assistere all’ascesa di un personaggio che ha costruito la propria carriera con capacità, costanza e decisione è un segno di speranza. L’Italia è un Paese in cui la meritocrazia latita, forse non nel caso di Gianluca Gazzoli.

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