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Lontano Lontano, tre pensionati alla ricerca di una vita migliore

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Dal 18 giugno è disponibile su RaiPlay Lontano Lontano. Scritto e diretto da Gianni Di Gregorio, annovera nel cast lo stesso Di Gregorio, Giorgio Colangeli e Ennio Fantastichini, scomparso poco dopo la fine delle riprese.

I protagonisti di Lontano Lontano

Giorgetto e Il Professore, due pensionati alle prese con il carovita, decidono di trasferirsi all’estero alla ricerca di una vita migliore. Incontrano Attilio, con il quale intraprendono da subito una forte amicizia. Nel momento in cui pattuiscono di partire, si confrontano e scontrano con le difficoltà, ma, soprattutto, con l’ignoto. Sono tre uomini in parte affaticati dalla vita, in parte poco conoscitori della stessa.

Giorgio Colangeli è Giorgetto

lontano lontano Giorgio colangeli

Giorgetto ha sempre vissuto a Roma. Gli amici del quartiere gli rimproverano di non aver mai oltrepassato Porta Settimiana. Il fratello di non aver mai lavorato. Vive con la pensione minima e conduce una vita piuttosto grama. Trascorre le giornate al bar, davanti a un bicchiere di vino, in compagnia del Professore.

Gianni Di Gregorio è Il Professore

Il Professore è un ex insegnante di latino e greco, colto, innamorato della letteratura, sognatore, forse pure troppo. Uomo galante, perbene, evidentemente intrappolato nelle sue insicurezze, vive con la pensione e conduce un vita parca, ma dignitosa.

Ennio Fantastichini nel ruolo di Attilio

Attilio, poi, non si è fatto mancare nulla. Bagnino, muratore, artigiano, nella vita ha fatto di tutto, fino a diventare restauratore di mobili antichi. È il più spiantato dei tre, ma ancora abbastanza attivo e in forze per lavorare.

La ricerca di una vita migliore

L’incontro di Giorgetto e Il Professore con Attilio dà il via alla settimana che stravolge le loro vite. Decidono di trasferirsi all’estero. Immediatamente si scontrano con gli scogli burocratici, ma non è questo a fermarli. A renderli insicuri, piuttosto, è la scelta della destinazione.

Nessuno dei tre ha grande esperienza all’estero e nessuno dei tre ha una sufficiente conoscenza della geografia mondiale. Bali, Bulgaria, Cuba, vagliano diverse località – chi con l’atlante chi per sentito dire – fino a scegliere le Azzorre. Non sanno dove siano, ma il sistema bancario funziona e la birra costa poco, un ottimo biglietto da visita.

Lontano Lontano dà voce ai pensionati

Lontano Lontano è ambientato nell’arco di sette giorni e accende un faro su una larga fetta di società di cui ci si cura troppo poco. Una generazione che non ha conosciuto la guerra, ma è ancora abbastanza radicata alle piccole cose per godere della vita: il vino al bar di sempre, la birretta, il panino con la porchetta, una pizza.

Tuttavia, è la prima generazione che fatica ad arrivare a fine mese pur avendo lavorato una vita intera. Allo stesso tempo, è la generazione che, pur non avendo mai lavorato, beneficia di una pensione minima che consente di sopravvivere.

Giorgio Colangeli, Gianni Di Gregorio e il compianto Ennio Fantastichini danno vita a tre maschere perfette. Sono delusi e bastonati dalla vita, ma non abbastanza aridi da aver rinunciato alla bontà. Sono tre persone di cuore, che pagano lo scotto di qualche leggerezza o di una professione poco remunerativa (l’insegnamento), ma nonostante ciò non si cullano sulle brutture della vita. Così facendo, suscitano grande empatia nello spettatore, che ancora prima della fine del film vorrebbe abbracciarli e rincuorarli. È la fotografia di una realtà esistente, dell’Italia più vera, troppo spesso ignorata.

Nonostante la serietà degli argomenti trattati, però, il film non scade mai nel dramma. Rimane una commedia dai toni aspri, che offre però vari spunti di riflessione. La pensione è al centro del racconto, ma fa da sfondo un’analisi di tutto il sistema Italia: le banche, la sanità, il lavoro, i rapporti familiari, la scuola, l’immigrazione.

L’aspetto interessante di Lontano Lontano è il racconto amaro e delicato insieme delle difficoltà dei pensionati, ma anche dell’amicizia che talvolta può salvare. Delle paure nell’affrontare il quotidiano, dell’importanza delle cose semplici e della cara, vecchia regola secondo cui tutto il mondo è paese.

La storia di Giorgetto, Il Professore e Attilio è la storia di molti pensionati, che sognano ancora una vita diversa, forse migliore. E per riuscirci, sono persino pronti a stravolgere la propria esistenza. È sufficiente scardinare le proprie certezze per ricominciare altrove? È, infine, proprio necessario rinunciare a ciò che è stato fino ad ora per trovare un briciolo di serenità?

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