Il Festival del Sanremo 2020 è alle porte e ha già il suo mattatore: Fiorello. La sua presenza si preannunciava scoppiettante, ma adesso, a poco più di ventiquattr’ore dalla partenza ufficiale, ha fornito un’ampia anticipazione di ciò che sarà. Non è dato sapere nello specifico cosa farà sul palco né come e quando interverrà. Quel che è certo è che sarà imprevedibile.
In attesa che venga battuto il calcio di inizio, Fiorello ha trasformato l’attesa per Sanremo in un imperdibile storytelling intelligente e scanzonato. Ironizza sulle polemiche e le cavalca persino, avvia dirette Instagram all’alba, irrompe in conferenza stampa e offre un piccolo assaggio di quel che sarà. Se le attese non verrano tradite, sarà uno spettacolo coinvolgente, divertente e godibile.
Scegliendolo, Amadeus ha fatto bingo perché l’intesa tra i due è palpabile, sono ben assortiti, si sostengono, si capiscono al volo e, soprattutto, si divertono.
Il mattatore, poi, è una spalla su cui il conduttore sa di poter contare anche nei giorni più critici. Fiorello, infatti, non cede alle provocazioni né fa ‘un passo indietro’ (per rimanere in tema di polemiche) per evitare malintesi, ma, anzi, si dà e si mostra incontenibile. Lo scambio continuo di battute con il padrone di casa, poi, evidenzia la completa fiducia di cui gode e sarà interessante vederli all’opera.
Al di là della indiscussa caratura artistica, a Fiorello va riconosciuta la grande capacità di riportare lo spettacolo a una dimensione di sano cazzeggio. Pur non rinunciando alla sacralità della kermesse, azzera le distanze tra gli addetti ai lavori e i telespettatori, li rende partecipi e trasmette leggerezza. Leggerezza, elemento imprescindibile di qualsiasi spettacolo di intrattenimento, di cui troppo spesso ci si dimentica.
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