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Verissimo, Silvia Toffanin conduce la sua puntata più difficile - AP Magazine
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Verissimo, Silvia Toffanin conduce la sua puntata più difficile

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silvia toffanin verissimo canale 5

‘Buon pomeriggio e ben trovati a Verissimo, sono qua pronta ad accogliere i miei ospiti e a sentire le loro storie’. Silvia Toffanin conduce la sua puntata più difficile e lo fa con il garbo che la contraddistingue. Sabato 31 ottobre si presenta nel salotto di Canale 5 e dà il benvenuto ai suoi ospiti nonostante il momento di grande sofferenza personale dovuto alla perdita della madre Gemma.

Una puntata in linea con i toni del programma, ma con qualche sfumatura in più. La consueta atmosfera gioviale fa posto a un momento intimo, accentuato dall’assenza del pubblico a causa dell’emergenza sanitaria. La Toffanin è sola, davanti alla telecamera, e sa che deve fare leva sulla propria forza interiore per mandare avanti la trasmissione. La voce spesso commossa e lo sguardo ferito tradiscono la sofferenza, ma non sono d’ostacolo al suo operato.

Nello studio riecheggiano un silenzio sofferto e un’atmosfera pacata, ma mai cupa, che accompagnano la conduttrice nelle due ore di interviste. Il leitmotiv della puntata è il rapporto genitori-figli. Una scelta casuale o forse voluta, che inevitabilmente tocca la padrona di casa, la quale non nasconde il suo dolore, ma lo fa con compostezza e dignità. E sono proprio queste due caratteristiche a emergere anche nella sfida più ardua che deve affrontare.

La prima ospite è Michelle Hunziker, alla quale è affidato il compito di rompere il ghiaccio. E ci riesce. Tiene l’umore alto, prova a consolare l’amica e collega,  fino a un momento prima del congedo, quando l’umanità prende il sopravvento, ci si leva le maschere e le lacrime scendono copiose. Nonostante queste, però, si dimostra molto brava a dare forza alla Toffanin e lo stesso fanno anche gli altri ospiti, Marco Masini, Francesco Renga e Giulio Berruti.

La conduzione di Silvia Toffanin

Silvia Toffanin è al timone di Verissimo per il quattordicesimo anno. Un arco di tempo lunghissimo in cui è cresciuta, come donna e come conduttrice, diventando una grande professionista. La sua conduzione si distingue per garbo ed eleganza. È una padrona di casa attenta, delicata, capace.

Ha costruito la sua professionalità passo dopo passo, senza scalpitare, restando sempre un passo indietro e, così facendo, si è ritrovata un passo avanti. Nel panorama delle giovani conduttrici italiane è quella che si contraddistingue per la dolcezza mista alla grande capacità di scavare nelle parole e nelle emozioni di chi le siede di fronte. Lo fa con la maestria di chi sposa il proprio mestiere con tanto cuore, ma anche quel giusto distacco che le permette di non farsi fagocitare.

Scava nell’anima dei suoi ospiti e nessuno rimane indenne ai servizi e, soprattutto, alle sue domande. Nelle interviste, però, non vi è mai nulla di pruriginoso né scabroso. Si assestano tutte su un livello di sobrietà oggigiorno sempre più raro, in una televisione che auspica allo scoop, al gossip, alla notizia piccante affinché venga rilanciata e accenda il dibattito su giornali e social.

Empatia, garbo e professionalità

Riservata e misurata, Silvia Toffanin separa da sempre la vita privata da quella pubblica. È la compagna di Piersilvio Berlusconi, ma ciononostante non si ha mai la sensazione che a condurre Verissimo sia la moglie del capo. Tutt’altro. È schiva, non parla mai della famiglia, si concede soltanto saltuari riferimenti ai figli. Mai un gossip, mai un’ombra.

L’unico aspetto su cui talvolta si sbottona riguarda la famiglia d’origine, in particolar modo i genitori e gli insegnamenti da questi impartiti. È una ragazza di provincia, Silvia, arrivata a Milano da Bassano del Grappa, da una famiglia normale, di lavoratori, lontana dalle luci della ribalta. La stessa ragazza di provincia che, anche davanti al dolore più grande, porta a termine il proprio dovere e lo fa con delicatezza e grazia.

A colpire della puntata non è la presenza in studio della Toffanin, ma il modo in cui decide di condurla. È una donna sensibile, che entra in empatia con i suoi ospiti e si lascia coinvolgere. Non è mera uditrice, ma parte attiva dell’intervista. Settimana dopo settimana, non mancano le lacrime e chi varca la soglia di quello studio si apre ed è contento di farlo perché consapevole che non verrà giudicato, ma ascoltato.

Per la prima volta, Silvia Toffanin fa quello che fanno i suoi ospiti: si apre e si lascia andare. Giusto un po’, quanto basta per buttar fuori un pezzetto di dolore e riuscire a respirare. Una puntata davanti alla quale non c’è molto da dire, se non chapeau. Sarebbe stato più facile e forse anche più ovvio mandare in onda una replica o confezionare una puntata di interviste già trasmesse, invece è proprio la conduttrice a spiegare il motivo della sua presenza.

‘Ho voluto essere qui oggi perché la mia mamma non perdeva mai una puntata di Verissimo. Lei avrebbe voluto così. Sono sicura che ovunque sia oggi, mi stia guardando. Posso solo dire: Mamma, ti amo’.

Un saluto commosso, sofferto, difficile, che dimostra, ancora una volta, la grande forza e la grande professionalità di Silvia Toffanin. Ad accompagnare la puntata, Save a prayer dei Duran Duran. Conserva una preghiera, recita il brano, e chissà che la scelta non sia affatto casuale.

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