Nell’epoca della facile indignazione a mezzo social, è evidente che si sia perso il gusto dell’ironia. A ricordarcelo è Luciana Littizzetto, al centro di una polemica che la vede protagonista insieme con Wanda Nara.
Nella puntata di Che Tempo Che Fa di domenica 6 dicembre 2020, la Littizzetto commenta una foto pubblicata dalla moglie di Icardi sui social così: ‘Quando si dice cavalcare a pelo, tra i due quello più vestito è il cavallo. Mi chiedo com’è stata issata tu, l’hanno messa a peso. E poi lei si sta tenendo con la sola forza delle unghie e credo della Jolanda prensile. Spiegami dove è finito il pomello della sella. Secondo me si arpiona in questo modo’.
La querela di Wanda Nara
L’intervento della comica è in riferimento a una foto di Wanda Nara a cavalcioni, nuda, su un cavallo. Come di consueto, il giorno dopo è bastato che qualcuno gridasse ‘Vergogna!’ sui social per far sì che, post dopo post, si alzasse un polverone. Fino a raggiugnere la Nara, la quale annuncia querela: ‘Perché le prevaricazioni e le violenze non è che vengano solo dai maschi. Al contrario. Perché la violenza e la volgarità non hanno sesso. Sono e restano volgarità. (…) Nel 2020 troviamo ancora donne del genere. Ovviamente dovrà risponderne giudizialmente’.
La risposta della moglie di Mauro Icardi era prevedibile e scontata. Forse persino giusta: chi si sente attaccato e ferito dalle parole altrui è giusto che si difenda nelle sedi opportune. La magistratura farà il proprio lavoro e, chissà, forse la Littizzetto verrà condannata a risarcirla per averne leso l’immagine.
Polemiche a mezzo social
Qui, però, si vuole operare una riflessione avulsa dal contesto meramente giuridico. La polemica sorta – come sempre – a scoppio ritardato assume contorni labili, sfumati, difficili da incasellare.
Per capire è necessario contestualizzare. Luciana Littizzetto è una comica tranchante, senza peli sulla lingua, dalle battute spinte, talvolta persino volgari. Può piacere o meno, ma questo è da sempre il suo stile. Nel caso di specie, ha fatto una battuta volgare su Wanda Nara? Probabilmente sì. È un trattamento adottato specificatamente contro la signora Icardi? No, lo fa con tutti.
È giusto censurare o porre dei limiti alla comicità? Se la risposta è sì (come pare essere), allora dobbiamo rivedere il concetto di comicità tutto e ammettere chiaramente di vivere in un’epoca di austerità e proibizionismo, quasi maccartismo, celata da finta libertà.
I rischi di un finto femminismo
Vi è, poi, la questione femminile. Noi donne ci stiamo facendo del male enorme da sole (vedi il caso Detto Fatto). Accanto a quelle donne che combattono per le cause serie e provano ad accendere i riflettori su problemi annosi, ve ne sono altre che tirano in ballo i massimi sistemi per il gusto di fare rumore.
Nella sua risposta a Luciana Littizzetto, Wanda Nara parla di violenza e la equipara alla volgarità. Ecco, il rischio di questa finto femminismo imperante è proprio questo: usare parole a caso con il rischio di banalizzare cause importanti e fondamentali.
Ci si chiede cosa ne sarà della comicità, prima, e dello spirito critico, poi. Littizzetto avrebbe potuto chiedere scusa? Certamente. Wanda Nara avrebbe potuto farsi due risate e smorzare, anziché indispettirsi? Certamente.
La risposta di Luciana Littizzetto
Al di là di qualsiasi considerazione personale, la riflessione più giusta la fornisce la Littizzetto nel suo intervento a Che Tempo Che Fa di domenica 13 dicembre. ‘Che il Cielo benedica le donne che sanno ridere di loro, che si fanno prendere in giro perché questa è la vera uguaglianza. Un comico può capitare che faccia una battuta esagerata, ma il sessismo è un’altra cosa. Il sessismo è l’odio nei confronti delle donne, è la violenza di genere, è la discriminazione sul lavoro, è pensare che le donne siano inferiori rispetto agli uomini. È la mutilazione dei genitali femminili per impedire alle donne di provare piacere’.
‘Il sessismo è non solo impedire a una donna di farsi una foto nuda su un cavallo, ma anche impedirle solo di parlare. Se una donna fa una battuta discutibile su un’immagine discutibile di un’altra donna fa sessismo? No, perché c’è la libertà sia di pubblicare la foto come ti pare, sia di parlarne come ti pare. Ad ogni azione una reazione, punto. Quindi è solo un fenomeno della fisica, e in questo caso del fisico, ma siano benedette la Marcuzzi e la De Filippi. La D’Urso, la Hunziker, la Ferragni, Filippa. Sia santificata Belén e le Rodriguez tutte perché sono donne, ma donne che sanno ridere, perché ridere è una salvezza. È una delle poche cose che in questi tempi così duri ci ha salvato’.