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Stefano Coletta, un anno da direttore di Rai 1

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stefano coletta direttore rai 1

Stefano Coletta è direttore di Rai 1 da poco meno di un anno. Il suo arrivo sulla rete ammiraglia è stato visto di buon occhio da gran parte degli addetti ai lavori e dei telespettatori, visti i risultati, ma non sono mancate critiche e difficoltà.

Una direzione nata nel segno delle polemiche, diremmo quasi, visto il suo insediamento avvenuto pochi istanti prima che il Festival di Sanremo 2020 prendesse l’avvio. La settantesima edizione, la prima condotta da Amadeus. La posta in gioco era alta, ma i risultati hanno superato le aspettative e Coletta, in qualità di direttore di rete, ha portato a casa un ottimo Festival.

Le polemiche, dicevamo. Sì, perché in occasione di una conferenza stampa all’Ariston, una giornalista (non ricordiamo chi, non ce ne voglia la collega) ha sollevato al direttore l’obiezione che i meriti non fossero suoi, bensì del suo predecessore Teresa De Sanctis.

Stefano Coletta e il rapporto con i telespettatori

Chissà, forse in parte è anche vero, ma Sanremo 2020 è stato uno spettacolo all’insegna del puro intrattenimento. Non solo. In quei giorni, Coletta ha mostrato il suo volto ai telespettatori di Rai 1. Scelta insolita, che, però, ha avvicinato il pubblico alla rete. Un segno di rottura e innovazione. Innovazione come quella che ha provato a portare nel corso del 2020, nonostante tutto. Già, perché la pandemia non ha di certo aiutato la televisione italiana, anzi. A spiegarlo nel dettaglio è proprio Stefano Coletta nel corso della conferenza stampa di Affari Tuoi – Viva Gli Sposi.

‘Leggo tra le righe una caccia alle streghe sulla Rai’, dice, ‘noi facciamo il nostro lavoro. Sono contento che abbiamo fatto un miracolo sul segno degli ascolti. Chiudiamo con segno + sia sulla prima serata sia sull’intero giorno. Durante il periodo del lockdown, non abbiamo avuto contenuti originali, dopo dieci giorni dal mio insediamento ho dovuto mettere mano al palinsesto, che è stato scompaginato a partire dal 9 marzo’.

Una primavera difficile, con un’attenzione ovviamente riservata all’informazione per capire e raccontare cosa stava accadendo in Italia e nel mondo. Mesi in cui la televisione tutta ha rischiato di spegnersi e in cui ha dovuto imparare ad attrezzarsi in fretta per trovare nuove formule e nuove regole. Mesi in cui si è reso necessario rinunciare ad alcuni titoli perché impossibilitati ad andare in onda a seguito delle nuove direttive.

The Voice Senior, una scommessa vinta

Nonostante tutto, la Rai 1 targata Coletta va nel segno dell’innovazione, pur rispettando il target e la storia della rete. The Voice Senior si è rivelato un successo inaspettato, di cui il direttore giustamente rivendica i meriti.

‘Conoscevamo The Voice per la sua storia su Rai 2. Io, che sono una persona molto prudente, ho cercato un’idea che potesse essere giusta per il ritorno di Antonella (Clerici, ndr) e ho immediatamente pensato non dovesse tornare con uno show legato ai bambini’, spiega.

‘Quando mi è stato proposto The Voice Senior’, prosegue, ‘ho avuto la consapevolezza di quanto potesse essere un linguaggio nuovo per Rai 1. Antonella ha una caratteristica: non avere filtri, come se fosse la donna della porta accanto che è riuscita a fare un passo indietro’.

Innovazione e sperimentazione

Tra le scommesse riuscite di Stefano Coletta rientra anche Top Dieci, condotto da Carlo Conti a inizio estate. ‘Credo che quando si rintracciano con molta difficoltà due nuovi intrattenimenti come Top Dieci e The Voice Senior, in un momento di emotività così affaticata, è veramente una bella soddisfazione per tutti noi. Sono i due programmi di intrattenimento che hanno esordito con maggiore riscontro di pubblico’.

Punto fermo della direzione di Rai 1 è, dunque, la sperimentazione. ‘Questi primi dieci mesi di direzione sono stati faticosi per poter dare spazio alla creatività, eppure siamo riusciti a portare due nuovi marchi in prima serata e a dare una nuova struttura al palinsesto del daytime. La grande novità del pomeriggio che ha un differenziale di ascolti interessante con Matano da solo in conduzione e con una collega che ha fatto sempre la giornalista politica (Serena Bortone, ndr)’.

L’idea di Coletta è portare in Italia un pizzico di televisione francese. ‘Guardo sempre Oltralpe e mi sento di dire che Rai 1 ha elevato il codice dell’informazione e dell’intrattenimento nella direzione dell’eleganza e dell’autenticità’. A proposito di sfumature francesi, ufficializza l’arrivo de La canzone segreta (La chanson secrète) a primavera 2021, subito dopo il Festival di Sanremoe condotto da Serena Rossi.

A conti fatti, la direzione di Stefano Coletta è una direzione felice per Rai 1. Una critica, però, la vorremmo avanzare in merito al periodo estivo. È vero che l’estate è la stagione migliore per sperimentare nuovi linguaggi e, soprattutto, nuovi volti, ma ci auguriamo che per il prossimo anno la sperimentazione riguardi volti più ferrati e più in linea con il target di rete. Soprattutto, che si scelgano volti all’altezza del ruolo che viene loro conferito per il semplice motivo che l’ammiraglia ha il diritto e il dovere di proporre professionisti in grado di svolgere le proprie mansioni e che siano capaci di conquistare la fiducia dei telespettatori.

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