Canale5 ha inaugurato la stagione estiva con le repliche di Elisa di Rivombrosa, fiction cult della rete ammiraglia di casa Mediaset, andata in onda nel lontano 2003. Un’ottima idea in questo periodo anomalo, latente di novità causa stop alle produzioni. Ecco che il Biscione aguzza l’ingegno e ripropone i propri prodotti, puntando su un cavallo di razza. A dire il vero, Elisa di Rivombrosa è disponibile anche su Mediaset Play, ma la messa in onda ha richiamato l’attenzione di una folta pletora di aficionados.
Lo dimostra il relativo hashtag, entrato in Trending Topic su Twitter durante la puntata. Migliaia di tweet tra ricordi e commenti positivi su quello che è stata, a tutti gli effetti, una favola mediatica che, per anni, ha fatto sognare milioni di telespettatori.
Elisa Scalzi, una femminista ante litteram
Per coloro i quali non lo ricordassero, la storia ruota attorno all’amore tra il Conte Fabrizio Ristori e Elisa Scalzi, interpretati da Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini. Un amore impossibile a causa delle differenze sociali: Fabrizio è un aristocratico, Elisa una serva. Un’unione, tra i due, inaccettabile per la società settecentesca.
Ed è qui che rileva la figura di Elisa Scalzi, conosciuta da tutti come Elisa di Rivombrosa. Una giovane donna dall’animo buono, istruita, determinata, non disposta a scendere a compromessi. È un’eroina, una femminista antesignana, che mette davanti a tutto ‘la propria dignità e la propria virtù’. E non ha paura di dirlo, anche a costo di perdere l’amore della sua vita.
La fiction è un edulcorato racconto contemporaneo in abiti d’epoca, che anticipa il dialogo mondiale sulle disparità uomo-donna, se si vuole. Elisa è una donna che combatte per portare avanti i propri ideali, rifugge le logiche maschiliste e pretende la parità. Una femminista che riesce a bilanciare amore e personalità. Indossa il corpetto e relativi orpelli, ma tiene i capelli sciolti. Conosce le buone maniere, ma è pronta a infrangere le regole. A prima vista, è una ribelle. Conoscendola più a fondo, invece, emerge la sua vera natura: una donna tanto innamorata del suo uomo quanto di sé stessa.
Il successo di Elisa di Rivombrosa
Elisa di Rivombrosa è una fiction in costume, con tutto ciò che tale classificazione contiene: vi è l’intrigo, il colpo di scena, il grande amore che fa da fil rouge e, ça va sans dire, la recitazione sospirata che tanto andava di moda all’inizio degli anni Duemila. Al di là delle battute pronunciate a mezza bocca, la serie è stata un successo epocale.
Al trionfo ha contribuito anche l’intreccio tra finzione e realtà. I due protagonisti, Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini, sono diventati una coppia anche nella vita. Dal loro amore, è nata la figlia Elena e quando l’amore è finito, l’addio ha straziato gran parte dei fan. Insomma, avventure rocambolesche anche nella vita reale. Nulla a che vedere con Pepa de Il Segreto e il suo amato Tristán (Alex Gadea).
Un concentrato dei grandi classici
Elisa Scalzi e il Conte Ristori incarnavano l’immaginario collettivo di amore fiabesco e romantico già narrato e sviscerato dagli scrittori del Settecento. Un misto di Cime tempestose, Pigmalione con una spruzzata di Lady Oscar: c’è tutto. A onor del vero, anche Elisa di Rivombrosa si rifà a un classico: è basata su Pamela, o la virtù premiata di Samuel Richardson, ma la resa televisiva, firmata da Cinzia TH Torrini, aggiunge l’elemento sognante, pur non tradendo la componente storica.
Se adattassimo Elisa all’epoca odierna e la spogliassimo del corpetto e delle ampie gonne, ritroveremmo una donna come tante, alla ricerca dell’amore, ma soprattutto dell’uguaglianza. Non solo tra uomo e donna, ma in senso lato. Una donna forte, in grado di combattere i dettami imposti dalla società, che non si piega davanti a nulla. Con una differenza rispetto alla vita reale: come nelle fiabe, anche nella fiction arriva sempre il lieto fine.
