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Storie di un’altra estate, il viaggio di Diodato nel suo anno d’oro

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Il 2020 è stato il suo anno, nonostante qualche modifica lungo il percorso. Storie di un’altra estate su RaiPlay è la storia di Diodato, il vincitore del Festival di Sanremo 2020. La sua Fai rumore è diventata il simbolo del lockdown, la sua esibizione per Europe Shine A Light in un’Arena di Verona deserta ha restituito la portata della canzone.

Su RaiPlay si racconta in un viaggio in otto episodi di circa venti minuti ciascuno. Un viaggio che inizia ad Aosta, casualmente sua città natale e luogo in cui ha tenuto il primo concerto dopo lo scoppio della pandemia. Ampio spazio è dedicato a Taranto, la città in cui è cresciuto e per la quale ha sposato importanti battaglie sociali, accettando l’incarico di direttore artistico del festival Uno Maggio Taranto Libero e Pensante.

Gli episodi di Storie di un’altra estate

I primi passi nella musica ai tempi della scuola, il liceo Aristosseno di Taranto, la gavetta fino all’arrivo al primo Sanremo, nel 2014, con Babilonia, che gli ha aperto un primo varco nel mondo discografico. E poi il successo, senza mai dimenticare le radici, quelle radici che emergono prepotenti quando parla della famiglia, degli amici e della sua città.

Ogni episodio ha il titolo di una canzone: Adesso, Fai rumore, Fino a farci scomparire, A ritrovar bellezza (titolo del secondo album, ndr), Babilonia, Cosa siamo diventati, un’altra estate, Che vita meravigliosa. Un fil rouge importante, per chi segue Diodato e per chi ha voglia di farsi trasportare in questo breve viaggio.

Un lungo flusso di coscienza tradotto in immagini

Storie di un’altra estate ha il pregio di delineare un ritratto intimo e profondo di Diodato, sia attraverso le sue parole sia grazie all’intervento di amici e colleghi. Manuel Agnelli, Rodrigo D’Erasmo, Daniele Luchetti, Ferzan Ozpetek e Michele Riondino offrono il loro punto di vista sul cantautore, che, alla soglia dei quarant’anni, inizia a raccogliere i frutti dopo tanta semina.

È un lungo flusso di coscienza che permette a Diodato di raccontarsi non solo come artista, ma anche come uomo. Il suo racconto è tradotto in immagini e il risultato finale è una narrazione curata, delicata, piacevole.

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