Al di là di Brunori Sas: il successo di Cip! e il grazie del cantautorato italiano

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Dario brunori sas

Erede del cantautorato italiano, Brunori Sas esce dalla cerchia di nicchia a lui riservata per molti anni, al di fuori della musica mainstream e dalle principali classifiche italiane. Perché Brunori Sas è una nota preziosa, da salvaguardare, da conservare. A undici anni dalla pubblicazione del suo primo album, il cantante cosentino esce allo scoperto con incredibile successo e un tour alle porte…  purtroppo stroncato sul nascere.

Per uno che come Brunori… fa Cip!

Esce il 10 gennaio 2020 l’ultimo album di Brunori Sas, ‘Cip!’. L’annuncio arriva da Instagram, destando l’attenzione degli amanti della buona musica. Erano, infatti, trascorsi tre anni dall’ultimo disco, da quando nel 2017 è stato pubblicato ‘A casa tutto bene‘.

E ‘Cip!’ arriva a coronare la carriera di un grande cantante, di un poeta, un po’ Dalla un po’ De Gregori, permettendogli di oltrepassare – finalmente – quella soglia che per (troppo) tempo lo ha confinato in una nicchia artistica lontana dal grande pubblico, da chi magari avrebbe voluto conoscerlo prima.

Cip!‘ è di una bellezza disarmante, che parla dell’amore in modo semplice e metaforico, con ironia e senza filtri – e qui è un po’ merito di Lucio Dalla -.
Per due che come noi‘ è il singolo di cui avevamo tanto bisogno, è un classico, orchestrale, uno di quelli in cui l’accompagnamento strumentale è vivo. E fa piacere. E’ un brano che sa dire Ti amo, quasi recitato, parlato. Sentito.

‘Perché ci vuole passione
Dopo vent’anni a dirsi ancora di sì
E stai tranquilla, sono sempre qui
A stringerti la mano
Ti amo, andiamo’

Come in tutti i dischi precedenti, anche qui Brunori è trasversale, capace di intonare ogni sfumatura del proprio carattere, da quella più sensibile a quella più giocosa. Perché Dario è un giocherellone, divertente e auto-ironico, sempre con la battuta pronta, mai banale. E gli piace giocare con la musica, regalare esperienze differenti che siano un po’ strappalacrime e un po’ movimentate.

brunori sas in concerto

 

La candidatura ai David non è Un errore di distrazione

Forse il 2020 non è andato così male, per Brunori Sas. Oltre all’incredibile successo riscontrato con la pubblicazione di ‘Cip!‘, arriva inaspettatamente la candidatura ai David Di Donatello con ‘Un errore di distrazione‘, colonna sonora del film ‘L’ospite‘ di Duccio Chiarini.

Dario Brunori è infatti stato candidato nella sezione ‘migliore canzone originale’, vinta in seguito da Diodato con ‘Che vita meravigliosa‘. Nonostante il mancato trionfo, la soddisfazione è tanta e il nome di di Brunori continua sempre più a riecheggiare in ogni ambito artistico italiano. E anche sui social.

Brunori Sas vittima di Michela Giraud (e dell’indie)

Esilarante il video comico pubblicato lo scorso gennaio sui social dal cantante cosentino e dalla stand up comedian Michela Giraud. Intitolato ‘L’insostenibile esigenza dei social‘, il cortometraggio vuole ironizzare sul mondo musicale attuale, così indie, dal linguaggio giovane e alternativo, messo a confronto con personaggi quarantenni come, appunto, il nostro Brunori.

Dario, mi ha mandato la tua casa discografica, siamo molto preoccupati per te. Sei vecchio. I social, Dario, i social (…)‘. Esordisce così la simpatica ‘educatrice cinica’, con l’obiettivo di trasformare il cantautore in un influencer abile e capace.

Un ruolo che si discosta dai classici abiti che Brunori è solito indossare, che gli permette di sprigionare doti artistiche e recitative di cui pochi erano consapevoli dell’esistenza. Un artista completo, polivalente, che si presta e si mette in gioco. E si diverte.

Il pubblico si è accorto che c’è ancora qualcosa da difendere, che il cantautorato italiano ha ancora speranza, ha degni eredi, pronti ancora a emozionare e riempiere i palazzetti. Si, perché il sold out è arrivato anche per Brunori Sas.

 

 

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