Doc-Nelle Tue Mani 2, Cane Blu e le nostre cicatrici

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Pierpaolo Spollon e Cane Blu in Doc-Nelle Tue Mani 2

Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. Nella quarta puntata di Doc – Nelle Tue Mani 2 è stato svelato il significato di ‘cane blu’. L’espressione, cioè, che i medici del Policlinico Ambrosiano guidati da Andrea Fanti ‘Doc’ (Luca Argentero) pronunciano come un mantra ogni volta che la situazione si fa difficile.

I giorni bui della pandemia

L’episodio è andato in onda giovedì 10 febbraio e si è trattato dell’unico episodio della seconda stagione di Doc esplicitamente dedicato alla pandemia. In particolare, alle settimane più buie e più difficili dell’emergenza sanitaria. Era marzo 2020 ed erano le settimane del lockdown, degli ospedali al collasso, dei malati di Covid morti soffocati. Erano anche le settimane delle città deserte, dei posti di blocco, delle file ai supermercati. Della battaglia con l’ignoto e dell’incertezza di quello che sarebbe stato. Della paura. Una paura nuova, spaventosa, terrificante, capace di paralizzare l’intero pianeta.

In quei giorni, bui e infiniti, dolorosi e tragici, i medici, gli infermieri, il personale sanitario tutto ha combattuto con le unghie e con i denti per fronteggiare la catastrofe che si era abbattuta. Doc – Nelle Tue Mani 2 lo racconta con dovizia di particolari, ma con tatto. La quarta puntata della seconda stagione è una fotografia a tratti cruda, ma lucida di quello che è accaduto non molto tempo fa.

Il significato di ‘Cane Blu’

In questo inferno tra malati in fin di vita e medici che si dividono come meglio possono, un messaggio di speranza viene affidato a Cane Blu. Cane Blu è un peluche che Guido, un paziente del reparto Covid, decide di regalare all’ospedale dopo essere stato dimesso. A presentare Cane Blu al resto dell’équipe è Riccardo (Pierpaolo Spollon).

‘Sono andato a prendere Cane Blu a casa di Guido’, dice. ‘Volevo dire solo una cosa. Ci sono momenti che sono più difficili di altri. Ecco, secondo me in questi momenti dobbiamo esagerare, dobbiamo raccogliere ogni briciolo di risorse che abbiamo, da quelle più consumate come me a quelle un po’ magiche’. Alle parole del giovane medico, fa eco la battuta di Andrea Fanti: ‘E’ giusto pensare ai pazienti. Noi adesso dobbiamo restare uniti perché siamo rimasti solo noi a proteggerli. Noi siamo il loro cane blu‘.

DOC 2 evidenzia i mesi difficili vissuti dagli operatori sanitari, ma anche da tutti noi. Le immagini dell’episodio ci riportano a due anni fa, a quando il mondo si è fermato e al pericolo non vi era via di fuga alcuna. Abbiamo vissuto in balia degli eventi, sperando di non contagiarci, di non cadere nelle grinfie del Covid, di non morire per mancanza d’ossigeno.

La serie è ambientata in un futuro – si spera – prossimo. L’episodio ‘Cane Blu’ è l’unico esplicitamente riferito alla pandemia, dicevamo, ma ciascuno dei protagonisti di DOC 2 è chiamato a fare i conti con le conseguenze anche dopo. Anzi, soprattutto dopo, quando si ritorna alla normalità, ma le ferite dell’anima tardano a rimarginarsi. Cicatrici che fanno ancora male al solo pensiero. Cicatrici che non sono solo quelle dei medici e dei pazienti, ma anche di tutti noi.

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