A breve i telespettatori della Rai potranno ritrovare in tv il film Sister Act – Una svitata in abito da suora. Si tratta della celebre pellicola del 1992, diretta dal regista Emilie Ardolino e con Whoopi Goldberg principale interprete nel cast. La pellicola, infatti, tornerà in onda, in prima serata su Rai 1, in data giovedì 31 agosto 2023. Inoltre, a partire dall’orario d’inizio in tv delle 21.25, si potrà rivedere anche in live streaming su Raiplay. Verrà, pertanto, riproposta in programmazione a distanza di più di 30 anni dall’uscita al cinema e di 8 mesi da quando a trasmetterla in prime time è stata RaiTre. Era il 3 gennaio ultimo scorso.

Il celebre film Sister Act torna in tv il 31 agosto 2023

Sister Act – Una svitata in abito da suora coincide con il primissimo dei due film fino ad ora realizzati. Il numero 2, infatti, è Sister Act – Più svitata che mai. Per quanto riguarda, invece, l’atteso terzo capitolo in streaming, ad oggi, una data di uscita ancora non c’è. Va da sé che, più di tutti, è proprio Sister Act 1, con l’energica Goldberg alla guida dell’incontestabile cast, a detenere il pregio unico di piacere ogni volta alla maggioranza dei telespettatori tv (o quasi). Da qui, evidentemente, merita la giusta attenzione anche la restante parte del cast, di cui prima rappresentante è certamente la famosa attrice-Premio Oscar Maggie Smith. E, forse, non stupisce più di tanto, se è proprio l’attrice britannica ad essere in pole position per la possibile presenza nell’ulteriore titolo della saga!

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Nell’immagine: la trama breve della celebre pellicola del 1992, con la storia della finta suora Deloris

La coralità del cast e l’esplosività delle canzoni

Complice, evidentemente, una trama dalla storia che non tramonta mai, Sister Act attrae non soltanto per la capacità attoriale dell’attrice protagonista. Non a caso, vien da dire, la famosa attrice over 60 ha anche già vinto un Premio Oscar, grazie al ruolo nel celebre film Ghost. Ogni volta che la si rivede in tv o in streaming, infatti, la pellicola evergreen prodotta da Scott Rudin (vero è che il produttore aveva e ha ancora la fissa di licenziare in tronco i dipendenti?) convince, anche o soprattutto, per un cast che si fa fatica a ritrovare altrove. Di sicuro per quel che riguarda la coralità e l’iconicità di certi personaggi!

Risulta, inoltre, coinvolgente per quella parte di trama che, ad un certo punto della storia, continuamente in movimento, si allinea a quella di un musical vero e proprio. Vedi, ad esempio, alcuni divertimenti momenti con la partecipazione delle varie suore. Va da sé, infatti, che ad impreziosire il tutto è anche l’uso di determinate canzoni adrenaliche come I will foll him. In effetti, sono proprio tali canzoni a generare, in chi guarda, una larga sensazione di esplosività interiore.

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In una delle scene, l’attrice da Oscar canta ‘I will follow him’ insieme alle altre suore (da Ufficio Stampa Rai)

Whoopi Goldberg nei panni di una suora rock

In fin dei conti, Deloris Van Cartier, ossia il principale personaggio di Sister Act – Una svitata in abito da suora, per cui a recitare nell’iconico ruolo al cinema (e nelle reiterate repliche in tv) è una Whoopi Goldberg vicina ai 40 anni d’età – rappresenta una persona rock, simbolo di una vita mai subìta. La figura della finta religiosa, infatti, si può intendere come quella di una persona che si pone in modo sempre positivo nei confronti delle peripezie dell’esistenza. La si può intendere in tal modo anche quando, in una delle scene cult della pellicola, la si vede vestita da ‘sorella’ mentre scalza la direttrice del coro parrocchiale, sottraendole la bacchetta. Va da sé che il modo di prendere il comando generale dell’intero gruppo di suore-cantanti si può in definitiva leggere come la capacità di avere il pieno controllo della sua stessa vita. Oggi come oggi, vien da dire, non è forse ciò quello di cui si ha sempre più bisogno? Ossia di esempi di resilienza, così da superare, con un po’ di scanzonata leggerezza, le infinite difficoltà del vivere? Del resto, basta poco… L’importante, vien da dire, è non finire reclusi in un convento!

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