Sopravvissute, un ottimo servizio pubblico grazie a Matilde D’Errico

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sopravvissute rai 3 2021 conduttrice matilde d'errico

La stagione 2021 di Sopravvissute si è appena conclusa. Giovedì 27 maggio è andato in onda l’ultimo appuntamento del ciclo di sei puntate condotte da Matilde D’Errico, ideatrice anche di Amore Criminale. Ogni settimana, la storia di una donna sopravvissuta a una relazione tossica, a un amore sbagliato che rischia di lasciare strascichi nella vita della vittima.

Uomini aggressivi, violenti, narcisisti patologici: è questo l’identikit dei partner delle protagoniste di Sopravvissute. Da storia a storia, il copione si ripete: grandi attenzioni iniziali, che sfociano successivamente in mania di controllo, violenza psicologica, bisogno di sminuire la persona accanto, senso di colpa. Fino, in alcuni casi, all’exploit con l’aggressione fisica.

Storie tutte diverse, ma tutte accomunate da un presupposto sbagliato di base: da un lato, un uomo bisognoso di riversare le proprie frustrazioni sul partner per sentirsi appagato; dall’altro, una donna insicura, spesso alle prese con un periodo non facile.

I pregi di Sopravvissute

Sopravvissute è un interessante affresco sulle relazioni disfunzionali, molto diffuse, ma di cui si fa fatica a parlare. Il titolo del programma è già un pugno in pieno viso: sopravvissute, survivors come dicono all’estero. Donne che riescono a salvarsi nonostante una storia sbagliata.

Perdita di autostima, di fiducia in sé stesse, insicurezza galoppante, paura: sono diverse le conseguenze di un amore che amore non è. Conseguenze che spariranno solo col tempo, dopo tanta autoanalisi e, possibilmente, un percorso di analisi.

La cifra stilistica di Matilde D’Errico

Da qualche anno la televisione si è aperta alla violenza sulle donne. Con Amore Criminale e Sopravvissute, Matilde D’Errico fa un passo in più e entra dentro la violenza. La racconta in modo diretto e crudo, senza fronzoli. Nel caso di Sopravvissute, poi, mette al centro la storia e, soprattutto, le conseguenze della stessa.

Il format non scava nel dolore delle vittime e non ricerca dettagli pruriginosi. Empatica, ma misurata, Matilde D’Errico punta l’accento quanto basta su determinati passaggi fondamentali. Dà voce alle dirette interessate senza giudizio, offrendo solo comprensione. ‘Il mio augurio più grande’, dice nei saluti finali, ‘è che le donne che hanno vissuto relazioni dolorose possano rifiorire presto. La rinascita passa innanzitutto attraverso l’amore per sé stesse. Vogliatevi bene, amiche’.

Sopravvissute è un programma di grande ricerca, curato nel dettaglio, che accende un faro su una piaga diffusa di cui si parla ancora troppo poco. E’ vero Servizio Pubblico e il merito è proprio della sua ideatrice.

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