Temptation Island, Davide, Serena e le relazioni tossiche

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davide e serena temptation island 2020

Temptation Island è ripartito mercoledì 16 settembre e tra le varie coppie della nuova edizione spicca quella composta da Davide e Serena, due giovani napoletani, insieme da tre anni, che combattono la gelosia di lui. Sulla carta, una condizione comune a tanti innamorati, terrorizzati dall’idea di perdere il partner.

Quello a cui i telespettatori hanno assistito durante la prima puntata, invece, non è semplice gelosia, ma la resa televisiva di una relazione tossica. Davide si definisce geloso e Serena esasperata dalla sua gelosia. Entrambi ne parlano apertamente e sostengono che sia il motivo della loro partecipazione al programma. Purtroppo, però, oltre alla gelosia c’è molto, molto altro.

L’identikit del maschilista

Davide è l’incarnazione dell’uomo possessivo, manipolatore, maschilista, che ha bisogno di un comodino, non di una donna. ‘Non esce con i ragazzi perché non glielo concedo’, esordisce con una single del villaggio. ‘Ti dirò di più’, aggiunge, ‘le ho tolto i social, non la faccio uscire, non la faccio andare in palestra, niente amiche. Il fatto che lei si ritagli degli spazi che non prevedano me è qualcosa che non accetterei’.

Parole aberranti, che fanno rabbrividire. Non contento e inconsapevole della gravità delle sue affermazioni, prosegue il racconto e rivela ulteriori dettagli ai compagni di viaggio. ‘Se vuole uscire con le amiche, la faccio pure uscire, ma per il fatto che non sono con lei le distruggo la serata’. Alle obiezioni degli astanti risponde: ‘Se non le sta bene, ci lasciamo’.

Davide: ‘La annullo, ho il controllo della sua mente’

Il climax si raggiunge quando parla di controllo: ‘Quando dobbiamo affrontare qualche discorso la annullo, non la ritengo degna. Ho il controllo sulla sua mente, mi tiro quello che voglio dalla sua bocca. Se lei facesse la stessa cosa? Non lo permetterei’.

Il quadro è lampante: Davide e Serena sono l’emblema di una relazione tossica. Quel rapporto, cioè, in cui non vi è amore, ma bisogno di controllo da una parte e dipendenza dall’altra. Una relazione in cui un partner è appagato dalla capacità di distruzione dell’altro.

Le giustificazioni di Serena

‘All’inizio non era così’, prova a giustificarlo – e a giustificarsi – la fidanzata. All’inizio non è mai così, cara Serena. All’inizio è tutto rose e fiori e il ragazzo che hai davanti ti mostra un mondo a tinte pastello, una dimensione fatta di attenzioni continue, costellata di cuori, dove nulla può accadere perché tu e lui insieme siete invincibili.

Poi, poco alla volta, in modo impercettibile, instilla il dubbio che tu non sia così innamorata come dici e, millimetro dopo millimetro, mina la tua sicurezza fino a quando diventerai una marionetta nelle sue mani.

Davide e Serena stanno insieme da tre anni, un arco di tempo più che sufficiente perché la coppia abbia raggiunto il proprio equilibrio. I due, invece, hanno distolto l’attenzione dalle cose che rende una coppia degna di essere definita tale – la quotidianità, le esperienze condivise, i progetti, il sostegno reciproco – per focalizzarsi sugli errori di lei. Certo, perché secondo Davide è Serena la colpevole.

Il senso di colpa di Serena

Colpevole di indossare un costume sgambato, colpevole di voler andare in palestra, colpevole di voler uscire con le amiche, di condividere una foto sui social. Colpevole di non amarlo come dovrebbe.

Dal canto suo, Serena non fa che parlare con il cuore in mano nella speranza che lui capisca: ‘Non ho mai preso in considerazione (l’idea, ndr) di lasciarlo. Mi sento proprio innamorata di lui e fare delle rinunce fino a un certo punto non mi è pesato’.

Le rinunce. Se Serena sapesse che l’amore non toglie, ma aggiunge, forse sarebbe già scappata da una relazione malsana che rischia di tirarla giù nel baratro e distruggerla. Proprio come Davide ama fare se per una sera esce con le amiche.

Poi, in un barlume di lucidità, dice che Davide la spegne con la sua gelosia, ‘la routine è difficile perché è sempre molto suscettibile. Si arrabbia spesso per motivi che neanche conosco. Mi sento incatenata come se fossi in una bolla d’aria e non riuscissi ad uscire. Non gli ho mai dato modo di essere così geloso nei miei confronti. Vede tante cose negative in me che non esistono‘.

La relazione tossica

Giustificarsi. Il canovaccio di una relazione tossica è sempre lo stesso: i dubbi e il costante bisogno di rassicurazioni, le scenate di gelosia, le insinuazioni, le accuse, le critiche, la disistima. Passaggi graduali che rosicchiano la stabilità emotiva dell’altro, fino a farlo crollare su sé stesso, per poi abbandonarlo perché colpevole di essere sbagliato.

Quando Serena vede il filmato in cui Davide spiega apertamente come riesce a ‘gestire’ la compagna, dice: ‘Non ha capito proprio niente. Lui mi distrugge perché io l’ho scelto, però ho la mia vita in mano e decido io quando finirla. Ha il potere sulla mia mente fin a quando io glielo voglio concedere‘.

Poiché excusatio non petita accusatio manifesta, Alessia Marcuzzi le chiede: ‘Perché glielo concedi?’. La risposta è disarmante: ‘Perché ha sofferto tanto, all’inizio era tutto diverso’. Poco dopo, la rabbia: ‘Io donna devo essere trattata così? È un caso umano, sono fidanzata con un caso umano. Una vergogna’.

La prima puntata si è conclusa qui, dunque non è ancora dato sapere cosa sarà dei due. La speranza è che Serena trovi la forza di lasciare Davide, non perché non sia all’altezza del suo amore (quale amore, verrebbe da chiedersi), ma per salvarsi. Per scappare un attimo prima che lui, con le sue insinuazioni, con le sue accuse e i suoi giudizi, polverizzi quel minimo di sicurezza non ancora svanito.

La scelta di Temptation Island

In un momento storico difficile, in cui le relazioni tossiche sono spesso al centro della cronaca, mostrare le dinamiche di una coppia sbagliata è una scelta forte. Tra i vari meriti di Maria De Filippi, vi è quello di intercettare la realtà e raccontarla attraverso i suoi programmi. Temptation Island ne è un esempio lampante, specialmente per ciò che riguarda le dinamiche di coppia.

Vi sono i partner gelosi, quelli infedeli, gli arrampicatori sociali, i coatti, gli innamorati, i menefreghisti, i narcisisti, gli zerbini, e così via. Il programma è da anni un appuntamento fisso e ciò che accade durante la puntata tiene banco anche dopo la messa in onda. Stavolta, però, si va oltre.

È plausibile pensare che tante persone si siano riviste in Serena. La sottomissione del partner è un elemento ricorrente in questa tipologia di rapporti e vedere che accade anche agli altri, che non si è soli, può forse essere d’aiuto.

La storia di Davide e Serena dovrebbe essere d’aiuto a chi si sente imprigionato ‘nella bolla d’aria’ di cui parla la venticinquenne napoletana. Una bolla che ti distacca dal resto del mondo e ti fa sentire sempre più insicura fino al punto in cui non ricordi più chi sei. Vedere la propria storia raffigurata in televisione, seppure con protagonisti diversi, dovrebbe far capire che non si è mai sbagliati. Partire da lì per poi ripetersi come un mantra: non ho nulla da rimproverarmi, non posso cambiare chi mi sta accanto, non sono io il problema.

In quest’ottica, dunque, la decisione di mostrare le dinamiche di un rapporto tossico, pericoloso e inaccettabile in prima serata è giustificabile se finalizzata a un messaggio socialmente utile. E se, a fine reality, Serena dovesse proseguire la storia con Davide, il programma dovrebbe esporsi e prendere posizione.

La responsabilità della televisione

Questo non perché la produzione sia autorizzata a mettere becco nei rapporti altrui, ma perché non ci si trova davanti a un storia agli sgoccioli. Piuttosto si è in presenza di un rapporto sbagliato e nocivo che va condannato e non esaltato attraverso le luci dei riflettori.

Temptation Island non è Amore Criminale né altri format che si occupano di relazioni di coppia sfociate nella cronaca nera. È un programma con un grande seguito, però, e la storia di Davide e Serena occupa la zona grigia. Quella sottile linea di confine che, se non condannata, rischia di trasformarsi in cattivo esempio.

 

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