Temptation Island rappresenta davvero la realtà?

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L’edizione 2021 di Temptation Island ha chiuso i battenti martedì 27 luglio. L’ultima puntata è stata seguita da 3.694.000 telespettatori, pari al 27.4% di share. Il risultato più alto delle sei puntate di questa stagione, complice forse la curiosità di scoprire come è andata a finire tra le sei coppie protagoniste.

A differenza degli anni scorsi, Temptation Island 2021 non ha creato personaggi esilaranti, non ha mostrato rapporti al limite del patologico, ma ha raccontato uno spaccato sociale. Ha fatto, cioè, quello che fa sempre: rappresentare una fetta di realtà attraverso i suoi protagonisti, lasciando che sia il pubblico da casa a commentare.

Un cast eterogeneo, parecchio trash come si confà alla cifra del format, ma senza eccessivi picchi di intollerabilità. C’era la coppia con la differenza di età formata da Valentina e Tommaso, sulla carta un interessante spunto di riflessione (lei il doppio degli anni di lui), nel concreto un’unione strana, ballerina, incomprensibile, ma non a causa dell’età.

Le coppie di Temptation Island 2021

C’era la coppia in cui le corna assurgono a dignità di accessorio da sfoggiare e rinfacciare ogni due per te e quella giunta al capolinea da tempo e che ci trascina a forza. Ancora, i futuri sposi che decidono di denigrarsi in front of cameras a due mesi dalle nozze e i fidanzati noiosi quanto un simposio di fisica quantistica.

Il comune denominatore è il dubbio sulla propria unione. A colpire, però, non sono le incertezze su un rapporto di lunga durata o sul partner, ma il modo in cui tutti vivono e affrontano i problemi. Si insultano, si rinfacciano la qualunque, si buttano tra le braccia del primo tentatore o della prima tentatrice, ora sperando di fare ingelosire la dolce metà ora per divertirsi e basta.

Al di là della domanda retorica (‘è proprio necessario parlarne con Filippo Bisciglia?’), ci chiediamo: siamo così leggeri? I rapporti di oggi sono davvero appesi a un filo? E, soprattutto, la mancanza di rispetto è davvero così diffusa?

Serie TV e intrattenimento, due registri diversi

Siamo bombardati da serie TV in cui si promuove l’indipendenza delle donne, la parità di genere, l’uguaglianza tra partner. I social fungono da megafono e sembra davvero di vivere in un presente in cui certi comportamenti possono essere bollati come retaggi del passato.  Allo stesso tempo, però, la stessa TV che promuove il women empowerment ribalta la narrazione dell’oggi, proponendo uno spaccato sulla carta anacronistico, nel concreto  molto più reale di quello costruito ad hoc dagli attenti sceneggiatori di Netflix.

E allora qual è la verità? A cosa credere? Sicuramente a entrambe le fazioni. Le serie, specialmente quelle patinate, strizzano l’occhio al futuro, passando per il presente e i suoi cambiamenti. La televisione generalista racconta la pancia del Paese, uno spaccato di presente in cui una certa fascia di pubblico può facilmente rispecchiarsi. Certo, non tutti vivono storie borderline o trascorrono le giornate insultandosi con il partner, per fortuna!

La verità sta nel mezzo, dunque: la società inizia a fare passi avanti, ma alcune dinamiche sono ancora bene inserite nel tessuto sociale. Gli autori di Temptation Island ne sono ben consapevoli e lo raccontano mettendo insieme determinati stereotipi. Considerando che certi retaggi sono duri a morire, Temptation Island rappresenta la realtà, almeno una parte di essa, e potrebbe avere davanti a sé ancora decine e decine di edizioni.

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