Barack Obama a Che Tempo Che Fa per la prima intervista alla TV italiana

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Barack Obama sbarca su Rai 3. Il 44° Presidente degli Stati Uniti è stato ospite di Che Tempo Che Fa nella puntata di domenica 7 febbraio 2021. L’intervista con Fabio Fazio è la prima rilasciata alla televisione italiana. Un colpo non da poco che il conduttore del talk show di Rai 3 mette a segno in una stagione caratterizzata da ospiti eccellenti, tra cui Whoopi Goldberg, Jane Fonda, George Clooney e Susan Sarandon.

Barack Obama arriva a Che Tempo Che Fa per presentare il suo libro, Una Terra Promessa. Un volume in cui affronta diversi argomenti, in parte sciorinati e motivati durante l’ospitata. ‘Parte dello scopo che volevo raggiungere è quello di dare alle persone la possibilità di aprire il sipario e vedere che tutti i leader sono esseri umani che devono prendere decisioni’, afferma Barack Obama.

Barack Obama: ‘La politica è imperfetta’

‘Fanno errori e bisogna imparare sulla scorta degli errori commessi’ prosegue. ‘Volevo dare ai giovani lettori il messaggio che è possibile occuparsi di politica, di vita pubblica, mantenendo la propria integrità, i propri valori, cercando di fare del bene agli altri. La politica è imperfetta come tutte le cose che fanno gli esseri umani ed è possibile farla bene in modo che possa dare un contributo alla società. Spero che i giovani possano essere interessati a questa carriera’.

La chiacchierata prosegue su temi importanti, primo fra tutti la democrazia: ‘È un tema della mia vita perché cerco costantemente di capire come usciamo da tutto questo. Viviamo in un’era in cui siamo annegati dall’informazione. Non abbiamo mai visto contestare la realtà come oggi. Alcuni informano in un modo davvero distruttivo. Credo che a causa della globalizzazione, della tecnologia e di tutti i cambiamenti, la gente è incerta e quindi cerca delle risposte troppo facili per spiegarsi circostanze che la confonde. Se la storia ci insegna qualcosa, è il momento in cui i demagoghi, movimenti violenti possono guadagnare terreno. La democrazia ci deve guidare alla logica, alla ragione, allo Stato di diritto, deve avere delle norme su cui dobbiamo essere tutti d’accordo.

‘La democrazia non è un dono che viene dal cielo’

‘Dobbiamo ricordare che la democrazia non è un dono che viene dal cielo’, sottolinea Obama. ‘Dobbiamo sempre investire nella democrazia. (…) Di fatto c’è un conflitto in tutto il mondo, una specie di gara in coloro che credono nella democrazia, nell’inclusione nelle possibilità economiche da dare a tutti. Dobbiamo darci da fare di più e combattere per i nostri principi’.

Il potere mediatico di Barack Obama

L’intervista poi lascia spazio a riflessioni in merito al proprio privato, dunque la vita alla Casa Bianca, la cena alle 18.30 per poi mettere a letto le figlie. Una famiglia come tante altre. Poi, il rovescio della medaglia di una vita blindata, seppure dentro una gabbia dorata. Ed è qui che emerge la grandezza mediatica di Barack Obama. Presentarsi come l’uomo della porta accanto, che è rimasto con i piedi per terra e che quasi rimpiange una passeggiata al parco in solitudine.

Sin dalla sua elezione, Obama ha introdotto un nuovo modo di comunicare. Ha saputo sfruttare la televisione e i social per raccontarsi. Fil rouge della sua vita pubblica è il rapporto con la moglie Michelle, sua prima sostenitrice, alla quale dedica costantemente messaggi pubblici d’amore e di stima.

‘Michelle è molto critica. Uno dei motivi per cui l’ho sposata è che lei mi spinge sempre a fare del mio meglio. Tutti sanno che è decisamente superiore a me, il fatto che mi supporti è una delle meraviglie che descrivo nel mio libro’.

Lo stile di Fabio Fazio

In diciotto anni di Che Tempo Che Fa sono diverse le interviste esclusive che Fabio Fazio ha regalato ai telespettatori. L’intervista a Barack Obama è l’ennesima prova della sua cifra stilistica. Il conduttore ha il merito di saper mischiare alto e basso con chiunque entri nel suo salotto, di cambiare registro e restituire un ritratto a tuttotondo di chi gli sta di fronte. E riesce a farlo anche se l’ospite si chiama Barack Obama.

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