Barbara Palombelli e la responsabilità di un volto pubblico

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barbara palombelli

Nelle settimane cruciali della vaccinazione, prosegue la lotta tra bande, rectius tra artisti, che si schierano ora contro ora a favore delle restrizioni imposte dal Governo per limitare i contagi. Il caso di oggi riguarda Barbara Palombelli. Ospite di RTL 102.5, la conduttrice di Forum e di Stasera Italia ha detto la sua in merito alla vicenda che riguarda Alessandro Gassmann, ‘reo’ – secondo alcuni – di aver denunciato i vicini perché stavano dando una festa.

‘Io ho parecchi vicini (che, ndr) fanno feste anche in giardino con i bambini e mi mette una grande allegria. Sinceramente non mi sento di giudicare, anche perché da quel che ho letto erano all’aria aperta in un cortile, quindi non credo che ci fosse gli estremi per un assembramento pericoloso. Io mi sarei fatta i fatti miei’.

In poche parole, Barbara Palombelli prende posizione sulle restrizioni governative e sulle regole di buon vicinato. Secondo il volto di Rete 4, dunque, Gassmann non avrebbe dovuto chiamare chi di dovere perché i vicini non stavano facendo nulla di male. Considerando che ci troviamo nel bel mezzo di una pandemia, se organizzare feste in casa è vietato, magari non farebbe male osservare le regole.

A suo dire, essendo la festa in cortile, dunque all’aperto, i rischi di contagio sarebbero bassissimi. Ciononostante resta il fatto che la regola del buon vicinato non consiste nel fingere di non vedere se nel proprio palazzo è in corso un fatto illecito, bensì l’esatto contrario: far sì che tutto proceda sempre dentro le regole.

Barbara Palombelli, invece, fa presente che anche i suoi vicini di casa sono soliti organizzare feste e la cosa le ‘mette una grande allegria’. Legittimo. Una festa è sinonimo di convivialità, leggerezza, chi non vorrebbe avere sempre una festa a cui partecipare? La situazione attuale, però, lo rende un evento di difficile realizzazione. Almeno sulla carta.

La responsabilità di un volto pubblico

Detto ciò, il punto è un altro. Barbara Palombelli è un volto pubblico. Ogni giorno parla a milioni di persone. E’ proprio necessario far veicolare messaggi comunque pericolosi in un momento delicato per la gestione della pandemia? Dire che se capitasse a lei si farebbe i fatti suoi, è utile all’opinione pubblica?

La libertà di manifestazione del pensiero autorizza qualsiasi cittadino a esprimere la propria opinione, per fortuna, ma in un clima così incandescente, il rischio di gettare benzina sul fuoco è alto. Che le restrizioni vengano aggirate da sempre è cosa nota, ma cosa accade quando i volti popolari iniziano a giustificare e, in qualche modo, avallare le infrazioni?

Quando a marzo Palombelli è salita sul palco dell’Ariston nella penultima serata del Festival di Sanremo, ha portato in scena un monologo – non riuscito – sulla libertà, sulla voglia di affermarsi, anche andando contro le regole e gli stereotipi. La libertà di cui parlava, però, si riferiva alla libertà necessaria per la realizzazione personale e l’affermazione come individui. Un concetto ben diverso da organizzare una festa in un momento in cui ciò non è permesso e, soprattutto, si registrano oltre 400 morti al giorno. Non sarebbe forse più utile stemperare i toni e mandare un messaggio positivo, anziché bollare una festa come mero momento di allegria?

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