Festival di Sanremo 2021, Amadeus non lascia

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Le tensioni tra Amadeus, Rai e CTS per il Festival di Sanremo 2021 sembra allentarsi. Il conduttore e direttore artistico ha deciso di rimettersi alle decisioni del Comitato Tecnico Scientifico e della Rai. Lo fa sapere l’ANSA nel pomeriggio di sabato 30 gennaio.

Dunque, Amadeus non lascia la kermesse, come si prospettava in un primo momento, ma accetterà di buon grado ciò che i tecnici del ministero e l’azienda decideranno. Per mesi il conduttore ha ribadito la sua idea, ovvero Sanremo si fa solo se con il pubblico presente in sala.

Il nodo della questione ruota attorno all’Ariston, un teatro e dunque impossibilitato a ospitare spettacoli. Allo stesso tempo, però, il DPCM prevede che i programmi televisivi possano avere pubblico in studio se funzionali allo spettacolo. Dando uno sguardo al panorama televisivo attuale, sono diversi i programmi che hanno riaperto alla platea. A quanto pare, però, il Festival di Sanremo viene considerato una manifestazione teatrale e, in quanto tale, non può usufruire del pubblico.

Adesso, dunque, si attende la decisione del Comitato Tecnico Scientifico per scoprire come verrà realizzato Sanremo 2021. Nell’attesa, ci permettiamo di ribadire che il rischio più alto nei giorni del Festival, a nostro parere, resta la gestione degli spazi esterni e di ciò che ruota attorno alla kermesse.

Sala stampa (che dovrebbe essere ridotta), Palafiori, eventi, folla di curiosi che, come tutti gli anni, accorreranno nei pressi dell’Ariston, così come all’ingresso degli alberghi nella speranza di incontrare il proprio beniamino. Organizzare un Festival in un periodo di pandemia non è impresa facile.

Il Festival di Sanremo è uno spettacolo teatrale?

Da un lato, si capisce la voglia di Amadeus di offrire uno spettacolo pressoché normale. Dall’altro, è giusto contenere i rischi. Al netto degli eventuali contagi, però, ci chiediamo: vietare il pubblico in sala è davvero la strada giusta? Gli addetti ai lavori di cinema e teatri invocano la legge uguale per tutti, zero eccezioni, no due pesi e due misure.

Siamo davvero convinti, però, che, al di là della location, Sanremo possa essere assimilato a uno spettacolo teatrale? Una volta stabilito che l’Ariston non potrà ospitare nessuno, cosa cambierà concretamente?

Il Festival di Sanremo è l’evento televisivo e di costume per eccellenza. Una settimana in cui tutto si ferma per osservare, criticare, analizzare ogni abito, ogni dichiarazione, ogni dettaglio. Le polemiche sono colonna portante di tutta la kermesse, ma quest’anno si rischia di andare oltre. E, dunque, se deve essere davvero una festa, che si rinunci al pubblico e vada come vada. Nel mentre, confidiamo che la stessa attenzione riservata alla presenza dei figuranti in sala si applichi anche a tutto il contorno, che esula dal mero spazio interno al Teatro Ariston.

1 commento

  1. Carissimo amadeus ,spero che lei lègga questo mio scritto….lei è a conoscenza che i teatri e i cinema e le sale e le piazze ,dove si svolgevano rappresentazioni teatrali,proiezioni cinematografiche,commedie e concerti….sono state chiuse?……con tutte le problematiche che ne derivano…mi spiega perché si dovrebbe aprire il teatro Ariston per fare il festival di Sanremo? Da lei non mi aspettavo il ricatto di non fare più il direttore artistico….quanti direttori artistici non stanno lavorando più……tanti…tantissimi….compreso mio marito…..cosa ha lei di più per poter fare aprire il teatro ariston? Spero che mi legga e mi risponda…

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