Venerdì 14 maggio su Netflix ha debuttato Halston, serie in cinque episodi basata sulla vita dello stilista americano, simbolo di una generazione, interpretato da Ewan McGregor. Nel cast, anche Bill Pullman, Rebecca Dayan, Kelly Bishop, David Pittu, Krysta Rodriguez, Rory Caulkin.
La serie ripercorre la vita e la carriera di Roy Halston Frowick, dagli esordi, quando era un giovane di belle speranze non molto bravo a sbarcare il lunario con i suoi abiti, alla consacrazione, fino alla caduta.
Halston è uno stilista ambizioso, visionario, deciso a lasciare il segno. A contribuire inizialmente al suo successo è l’intuizione dell’ultrasuede, tessuto che lo rende popolarissimo tra le donne statunitensi degli anni 70. Oltre agli abiti, dà vita a un personaggio, a una maschera, che indosserà per il resto della sua vita.
La trama di Halston
La scalata al successo avviene in poco tempo. Sono gli anni dello Studio 54, di una New York vivida e di una moda in fermento, che sposa l’innovazione insieme all’eccesso. Eccesso da cui Halston viene travolto. Droga, festini, fino al delirio di onnipotenza, che lo porteranno, nel giro di pochi anni, a perdere il controllo della sua azienda.
Incrina i rapporti con Joe Eula (David Pittu) e la celeberrima designer di gioielli Elsa Perretti (Rebecca Dayan), suoi sodali sin dal giorno zero. Le uniche due persone che rimangono al suo fianco sono Liza Minnelli e Martha Graham. E’ una graduale, ma celere, discesa agli inferi, che si arresta solo nel momento in cui scopre di essere malato. Una sentenza che lo porta finalmente a fare i conti con sé stesso e con la solitudine.
Le critiche su Halston
Sebbene non manchino le critiche verso Netflix per aver realizzato un prodotto, a detta dei più, sommario e superficiale, Halston risulta un interessante ritratto di uno dei designer più importanti del mercato statunitense degli anni 70. Inoltre, è un’importante fotografia di un periodo storico pregno di cambiamenti, che necessita di essere raccontato.
La bravura di Ewan McGregor
Il merito dell’ottima fattura di Halston è in gran parte riconducibile alla bravura del suo protagonista. Sin dal grande successo nel 1996 con Trainspotting, film dopo film Ewan McGregor continua a stupire con le sue interpretazioni. In Halston fa rivivere il mito degli anni 70 e 80, prestando il volto a un personaggio chiave di quegli anni, negli Stati Uniti e non solo.
Il suo Halston è un uomo introverso, costantemente alla ricerca di conferme, vittima del suo personaggio. La dipendenza dalla droga, il difficile rapporto con la famiglia d’origine, in modo particolare con il padre, attraversano tutto il racconto e aiutano a delineare il personaggio. Ancora una volta, l’attore irlandese mette la sua versatilità al servizio della storia per regalare un personaggio che verrà ricordato.
