Levante, versatile portavoce di una generazione

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levante Tikibombom

Era il 2013 quando sulla scena musicale italiana si affacciava una nuova voce: Levante. La sua Alfonso – e il celeberrimo ritornello (Corre l’anno 2013/in mano alcolici e niente più/Che vita di me**a/ma che cosa c’entra il bon ton/ho riso per forza/ho rischiato di dormirti addosso/Alfonso, tanti auguri ma non ti conosco) – ha segnato l’inizio di una carriera, cominciata nell’indie e sfociata nel pop.

In questi sette anni, Claudia Lagona in arte Levante è cresciuta. Tanto, talmente tanto che si fa fatica a riconoscerla nel video di Alfonso. Si è trasformata fisicamente, nell’immagine e nell’atteggiamento. Inoltre, ha dato prova del suo essere camaleontica.

Levante, prestigiatrice di parole

Poco alla volta, ha mostrato le sue innumerevoli sfaccettature, senza tradire la sua qualità più grande, ovvero quella di prestigiatrice delle parole. Dal primo album nel 2014, Manuale Distruzione, fino a Magmamemoria nel 2019, passando per Abbi cura di te e Nel caos di stanze stupefacenti, Levante gioca con le parole, con i doppi sensi, con concetti criptici e, al tempo stesso, espliciti.

Manuale distruzione è prevalentemente dedicato alla fine dell’amore. Io che non sapevo niente dell’odio e dell’amore/Ho fatto in fretta ad imparare/Com’è che scoppia il cuore/Come mi scoppia il cuore/E poi via, sparso nell’aria canta in Cuori d’artificio, per poi proseguire in Memo: Dove va a finire tutto l’amore di una storia d’amore/È un po’ come morire/È stato tragico vederlo svanire/Lontano dagli occhi/Lontano dal cuore. Da Cuori d’artificio a Memo, per approdare ad Abbi cura di te, fino a Manuale distruzione, Levante si racconta e, nel mentre, costruisce il suo personaggio. Svela piccoli anfratti della sua persona e, poco alla volta, sboccia come un bocciolo di rosa.

Racconta l’amore, soprattutto quello giunto al capolinea, ma aggiunge qualcosa in più. Va oltre e lo spazio solitamente riservato ai versi sdolcinati è occupato da quelli più riflessivi, pone l’accento su un argomento attualissimo, ovvero i problemi di relazione che oggigiorno attanagliano gran parte dei rapporti sentimentali. Ne è un esempio Nel regno animale, in cui canta: Per essere felici in due ci vuole allenamento/Per amare non esiste una patente speciale.

La denuncia sociale

Il racconto dell’amore nelle sue mille sfaccettature, seppure in chiave malinconica, fa spazio, poi, alla denuncia sociale. La crescita e la conseguente metamorfosi trova due tasselli fondamentali in Non me ne frega niente e Tikibombom. Quest’ultima le ha aperto le porte del Festival di Sanremo 2020. Radiofonica e dal testo profondo, sul palco non ha reso quanto avrebbe potuto.

Levante canta è uno degli hashtag con cui firma i suoi post su Instagram, ma non solo. Levante scrive, è autrice delle sue canzoni, ma anche di due romanzi, Se non ti vedo non esisti e Questa è l’ultima volta che ti dimentico, che hanno dato il titolo a due tracce contenute in Magmamemoria.

La sua musica segue un fil rouge in cui è facile ravvisare tappe e sfumature, percorsi di vita personali e universali insieme, in cui chi ascolta può facilmente ritrovarsi. La virata sul

, poi, evidenzia una giovane donna impegnata, che affida il suo credo alle canzoni.

La sua Andrà tutto bene è entrata nella tracklist del lockdown. Insieme a Non me ne frega niente, Bravi tutti voi e Tikibombom, è una critica all’oggi: dall’indifferenza alle difficoltà del presente, dalle vane speranze nel futuro all’egoismo della società contemporanea, dall’affermazione della mediocrità all’esaltazione delle apparenze. C’è tutto.

‘Io mi conquisto quello che mi merito’

È una donna di trentatré anni, che si espone e lo fa non solo attraverso le canzoni, ma anche dicendo la sua. Poco prima di Sanremo, ha espresso diffidenza circa le quote rosa‘Non ci è dovuto un posto per forza, non abbiamo deficit. Io mi conquisto quello che mi merito e se sono al Festival mi auguro che sia perché la canzone è bella e io sono brava’. Una dichiarazione che ha dato adito a non poche critiche, facendole guadagnare l’appellativo di maschilista, vittima del patriarcato, complice della misoginia, eccetera eccetera.

Levante, invece, è l’esatto opposto. È un’artista che dice le cose come stanno e dà voce ai suoi pensieri senza strizzare l’occhio ai trend del momento, che faciliterebbero la conquista della vetta. Anzi, va controcorrente, rischiando di perdere consensi e di essere massacrata dalle critiche.

Alla vetta, invece, ci è arrivata comunque e lo esplicita su Instagram, in un post accorato, in cui imprime i successi e la fatica del costruire il proprio percorso. ‘Stavo per scrivervi di quanto sono felice d’aver raggiunto un obiettivo così importante, di aver conquistato un altro pezzetto di vita da sola, con il mio solo nome, con il mio solo lavoro, senza eredità, sconti e regali. Stavo per raccontarvi della fatica di arrivare fino a qui, con la massima onestà, mettendoci sempre la faccia. Lavorando sodo, sempre. Stavo per dirvi che un giorno lo farete anche voi. (…) E alla fine l’ho fatto’.

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Stavo per scrivervi di quanto sono felice d’aver raggiunto un obiettivo così importante, di aver conquistato un altro pezzetto di vita da sola, con il mio solo nome, con il mio solo lavoro, senza eredità, sconti e regali. Stavo per raccontarvi della fatica di arrivare fino a qui, con la massima onestà, mettendoci sempre la faccia. Lavorando sodo, sempre. Stavo per dirvi che un giorno lo farete anche voi, magari senza l’aiuto di qualcuno, magari con l’aiuto di qualcuno, di conquistarvi dei muri sui quali appendere quadri che forse non toglierete mai o forse cambierete come cambia il vostro umore. Stavo per dirvi che in qualunque posto troverete il vostro punto d’appoggio in cui riposare le ossa ogni tanto, affacciandovi alla finestra di un pianterreno o di un attico, se fin li ci siete arrivati con le vostre gambette… la vista panoramica sarà comunque la stessa: una distesa di fierezza. E alla fine l’ho fatto. . . Riportiamolo in alto quest’anno bisesto! Riprendiamoci la vita. Cincin!!! . #ristrutturaretutto #levantecanta #levantecaos #levantegipsy #levantesuona #levantecasa

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Per Levante gli ultimi due anni sono stati un periodo di grande semina (la costruzione di una nuova immagine più adulta e più glamour, una nuova scrittura, più matura e più lucida, una nuova musicalità), ma soprattutto di grande raccolto.

È difficile ritrovarla nell’immagine dei primi video, dicevamo, ma la trasformazione è solo sinonimo di crescita. Claudia non ha tradito la sua essenza, è rimasta fedele a sé stessa, pur cucendosi addosso nuovi abiti. E il successo, arrivato adesso dopo anni di gavetta, è più che meritato.

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