Guida astrologica per cuori infranti, la serie promette ma non mantiene

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Guida astrologica per cuori infranti, la recensione della seria Netflix

Il 27 ottobre su Netflix è uscita Guida astrologica per cuori infranti, serie in 6 episodi con Claudia Gusmano, basata sull’omonimo libro di Silvia Zucca. La storia è simile a tante altre disponibili sulla piattaforma, con una differenza: promette bene, ma non mantiene. Andiamo con ordine.

La protagonista è Alice Bassi, assistente di produzione in una piccola tivù, in continua lotta con le sue insicurezze, le sfighe in amore, le incertezze lavorative e un rapporto sui generis con i genitori. E’ sulla trentina e rappresenta il cliché della ragazza un po’ sfigata. Un mix tra Ugly Betty non ugly e Bridget Jones, ma vent’anni dopo.

A interpretarla è Claudia Gusmano, credibile nei panni del suo alter ego. Il punto debole, però, è la storia. O meglio, la storia e la relativa resa sullo schermo. Guida astrologica per cuori infranti prende le mosse da due eventi che complicano la vita della protagonista: il primo, Carlo, ex fidanzato nonché collega, diventa papà e sta per sposarsi con la collega comune Cristina; il secondo, in azienda arriva il nuovo capo, Davide.

I limiti della serie

Davide è il classico bello e impossibile, arrivato per vigilare sulla produzione, in odore di licenziamenti. Il rapporto tra i due sembrerebbe partire in salita, ma anche i battibecchi serviti sul piatto d’argento, si risolvono in dialoghi melensi che tolgono forza al personaggio. E’ un capo temuto, ma senza che vi sia un riscontro oggettivo perché più che un cattivone, dà l’impressione di spezzarsi con un grissino. Almeno con Alice. Tra i due, cioè, non si percepisce quella scintilla che la sceneggiatura sottintende.

Dal canto suo, Alice inanella una gaffe dopo l’altra senza che Davide batta ciglio. E fin qui ancora tutto bene, più o meno. L’effetto straniante si fa preponderante quando, dopo una frase pronunciata da una Alice completamente ubriaca, Davide ha l’illuminazione e decide che sia l’idea del secolo.

In un nano secondo, Alice passa dall’essere una ragazza invisibile, insicura e sfruttata da tutti a preziosa e insostituibile risorsa dell’azienda. In mezzo una serie di passaggi non affrontati, non raccontati, non accennati.

Lentezza per un effetto fiction

A questo si aggiunge la recitazione, in parecchi punti talmente impostata da restituire un tipico ‘effetto fiction’, a cui si aggiunge anche la lentezza a tratti eccessiva, che non aiuta. Un elemento importante che solitamente differenzia i prodotti della TV generalista da quelli targati Netflix. Nel corso dei 6 episodi, si attende l’arrivo del climax, che però non arriva mai. Forse solo sul finale, ma anche lì rimane tutto molto soft.

In definitiva, Guida astrologica per cuori infranti è una serie che vorrebbe, ma non può. Una storia che si presenta bene, ma si perde strada facendo. Peccato, perché poteva essere davvero l’alternativa ad altri titoli Netflix, stranieri, dedicati all’universo femminile. Tra questi, Valeria, Uno sconosciuto per NataleHome for Christmas, fino al più recente Eravamo canzoni.

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