Hollywood, la serie su vizi e virtù della ‘terra dei sogni’

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La collaborazione tra Ryan Murphy e Netflix prosegue con Hollywood, serie TV in sette episodi dedicata allo scintillante mondo del cinema. Dreamland, la Terra dei sogni, accoglie le ambizioni di un gruppo di aspiranti attori, registi, sceneggiatori, che si trovano catapultati all’interno di quel che tutti sognano. Ambientata negli anni ’50, la serie narra le difficoltà che i protagonisti devono affrontare per raggiungere la vetta più alta dello star system. Compromessi e sotterfugi sono alla base di un affresco romanzato che è stato raccontato dal cinema stesso sin degli albori.

I personaggi di Hollywood

Jack Castello, Camille Washington, Rock Hudson, Raymond Ainsley, Archie Coleman sono i personaggi principali di questa ardua e imprevedibile scalata al successo. Aspiranti attori i primi tre, aspiranti regista e sceneggiatore gli ultimi due, le rispettive storie si intrecciano e danno il via a un viaggio che li porterà a conoscere i contrasti di Hollywood.

Jack Castello è sposato e sbarca il lunario lavorando in una pompa di benzina. Arrotonda facendo il gigolò. Camille Washington è bella, brava, talentuosa, ma nera: impossibile per lei ottenere ruoli diversi da quello di domestica. Raymond Ainsley ha la stoffa per diventare regista, ma è ancora troppo puro di cuore per essere preso sul serio dall’industria hollywoodiana. Archie Coleman è un acuto sceneggiatore, ma nero: anche per lui, le possibilità di vedere il proprio nome sulla pellicola sono pari a zero.

Infine, Rock Hudson: il riferimento-omaggio al vero Rock Hudson è esplicito, con la differenza che nella vita reale l’attore non ha mai rivelato apertamente la propria omosessualità.

hollywood Archie e ray

 

Il racconto del pregiudizio

Hollywood porta con sé diversi elementi che afferiscono al mondo del cinema. Le difficoltà per affermarsi, gli incontri fortuiti e una buona dose di pelo sullo stomaco sono solo alcuni degli ingredienti. Vi è un leitmotiv delicato, ma costante, che attraversa tutti e sette gli episodi: il racconto dell’omosessualità.

Se oggi essere omosessuali e poterlo dichiarare senza ripercussioni è quasi la normalità (quasi perché la società non ha ancora raggiunto il giusto livello di civiltà), negli anni ’50 era pressoché impensabile.

La storia di Rock Hudson dà il gancio a Murphy per rappresentare la conquista non soltanto con la statuetta e la notorietà, ma anche con la libertà. Libertà di essere sé stessi e non avere paura di ammetterlo, di poter continuare a lavorare grazie alle proprie qualità e non alla propria vita privata.

Il compromesso sotto la patina

Droga, prostituzione, raccomandazioni, sotterfugi, vendette sono alla base della sopravvivenza. Tutti vivono a Los Angeles per realizzare il proprio sogno, esattamente come accade in La La Land. La discrimine qui è il compromesso che si è disposti ad accettare pur di raggiungere il proprio obiettivo.

Il pregio di Hollywood è riuscire a condensare un insieme di questioni sociali e raccontarle con leggerezza. Il razzismo e la lotta dei neri d’America per ottenere gli stessi diritti dei bianchi; la discriminazione sessuale e la paura del giudizio altrui; la disparità tra uomo e donna, quest’ultima relegata alle faccende domestiche.

hollywood serie tv Netflix Camille

Il riscatto

Tra imprevisti e delusioni, la serie ha come approdo il riscatto. A prescindere dai traguardi raggiunti e dalle sconfitte subite. Ogni personaggio trova il suo posto nel mondo, la sua forma di rivalsa, economica, morale o professionale che sia.

Il senso del riscatto non ha a che vedere con l’happy ending, anzi esula dallo stesso. A rilevare è il percorso di crescita che ogni personaggio compie nella scalata al successo. Certo, è pur sempre una serie televisiva ambientata a Hollywood, ideata e prodotta da gente che Hollywood la bazzica, eccome.

Ciononostante, il ritratto risulta abbastanza equilibrato: il lato oscuro del mondo patinato è bilanciato dal romanticismo del sogno. Hollywood non è descritta né come una matrigna cattiva né come una fatina. È Hollywood, con le sue regole spietate e le sue mille possibilità, nel bene e nel male. Un microcosmo che riproduce ciò che accade su larga scala, cioè fuori dagli studios. Una guerra all’ultimo sangue dove, però, a spuntarla saranno i buoni sentimenti. Un po’ poco realistico, forse, ma una serie tv su Dreamland serve proprio a quello. A sognare.

 

 

 

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