Piero Angela su RaiPlay con Superquark+, la scienza alla portata di tutti

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‘Ben ritrovati’. Così Piero Angela apre ogni puntata di Superquark+, spin-off del celeberrimo Superquark, disponibile su RaiPlay. Il 6 ottobre la piattaforma Rai ha dato il via alla seconda stagione, composta da dieci episodi. Nei venti minuti che compongono ogni puntata, il divulgatore dei divulgatori affronta brevi racconti di scienza, argomenti, cioè, più o meno ostici che rende fruibili grazie al suo approccio altamente riconoscibile.

Dalla caduta dei capelli alle aspettative di vita, dalle prestazioni della plastica alle nuove frontiere del DNA, Superquark+ affronta temi estremamente attuali. Puntata dopo puntata, ogni argomento è sviscerato sotto molteplici sfaccettature grazie a grafiche e servizi, mandati in onda dallo studio virtuale che ospita il conduttore, che rende la narrazione più che moderna, quasi futuristica.

Superquark+, un ponte con le nuove generazioni

Il punto di forza di Superquark+ sono diversi. Innanzitutto, Superquark+ è portatore di una nuova fruizione. Tutti e dieci gli episodi sono già disponibili e questo avvicina il programma a una serie TV, guilty pleasure di tantissimi giovani e non che amano fare binge watching. Soprattutto, avvicina RaiPlay ad altre piattaforme più consolidate, come Netflix e Amazon. In merito al target di riferimento, lo sbarco su RaiPlay, sebbene per sole dieci puntate, crea un ponte con le nuove generazioni, poco avvezze al piccolo schermo.

Il programma, poi, è pensato in ottica digitale in tutto e per tutto: breve durata, argomenti attuali, studio virtuale. A conti fatti, Superquark+ rientra nel nuovo corso di RaiPlay da poco intrapreso, che mira a integrare televisione tradizionale e piattaforma digitale.

Lo stile di conduzione di di Piero Angela

Il merito più grande, però, va al padrone di casa. Piero Angela è detentore di una cifra stilistica difficilmente eguagliabile. Da sempre, al suo approccio scientifico va accostato quello confidenziale e diretto. Da decenni spiega la scienza in modo colloquiale e fa sì che il messaggio arrivi a chiunque si soffermi ad ascoltarlo.

L’arrivo su RaiPlay, inaugurato nel 2019, denota bene chi è Piero Angela. 91 anni, da mezzo secolo voto di riferimento per i telespettatori, anziché rifuggire i nuovi mezzi, si mette in gioco e sperimenta.

A colpire, poi, è la prossemica. Parla da seduto, su una sedia, in quello che sembra lo studio di casa. Seduto come i nonni che si apprestano a spiegare qualcosa ai nipoti, nipoti talmente affascinati da quei racconti da rimanere inermi davanti alle sue parole. È così che immaginiamo il pubblico mentre ascolta Piero Angela.

Il suo ‘ben ritrovati’ pronunciato all’inizio di ogni puntata contribuisce a creare una dimensione ancora più familiare. È un dialogo tra amici, tra genitori e figli, tra nonni e nipoti. A impreziosire la narrazione, poi, l’inserimento di aneddoti personali che alleggeriscono e, soprattutto, incuriosiscono. In definitiva, accorcia le distanze con chi lo ascolta e, così facendo, dimostra di essere un ottimo docente.

Piero e Alberto Angela

Negli anni ha acquisito autorevolezza e credibilità, al punto da essere considerato il divulgatore dei divulgatori. È difficile pensare a un erede, anche se un nome che ha assorbito molto della sua conduzione c’è: il figlio Alberto Angela, conduttore di Uisse – Il piacere della scoperta e Passaggio a Nord Ovest. Due titoli Rai di successo, che hanno posizionato il figlio sul gradino più alto del podio accanto al padre. E non c’è da stupirsi, del resto, perché buon sangue non mente.

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