Sex Life, su Netflix una serie pretenziosa dalla trama debole

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Bastano due boni da copertina e una trama ammiccante per rendere una serie TV interessante? No. Da qualche settimana su Netflix è arrivata Sex Life, serie in 8 episodi tra i titoli più visti della piattaforma. Nel cast, nei panni della protagonista Billie Connelly, l’attrice Sarah Shahi. Accanto a lei, Mike Vogel (Cooper Connelly), Adam Demos (Brad Simon) e Margaret Odette (Sasha Snow).

La trama di Sex Life

Billie è una donna sulla quarantina, felicemente sposata con Cooper. Prima di incontrarlo viveva a New York, città che ama alla follia e che l’ha vista protagonista di scorribande insieme all’amica Sasha. Per Cooper cambia vita, lascia New York e si trasferisce in Connecticut, nella classica villa familiare, lontana dalla grande città, dove la quotidianità scorre tranquilla.

Cooper è attento, buono, gentile, innamorato, bello. E’ anche un manager di successo, ma umile. Sembra il ritratto dell’uomo perfetto, del principe azzurro o del figo che sogni di incontrare, ma sai già che non accadrà. Billie lo conosce per caso in un periodo nero, in cui il suo cuore è in frantumi e quel ragazzo sbucato dal nulla le offre la stabilità di cui ha bisogno, un balsamo per la sua anima ferita. Poiché nessuno è perfetto, si scopre il grande difetto di Cooper: non dà a Billie la vita che vorrebbe. Almeno sotto le lenzuola.

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Sarah Shahi in Sex Life, serie targata Netflix

Da qui, si snoda la trama di Sex Life. Billie ha da poco dato alla luce il secondo figlio ed è stremata da poppate e pannolini. Inoltre, si sente trascurata dal marito e ripensa alla storia con Brad, il suo ex fidanzato storico, l’uomo che ha amato più di ogni cosa. Inizia, così, a scrivere un diario in cui appunta tutto ciò che è stato con Brad, particolari intimi compresi. Cooper lo scopre e per la famiglia felice è l’inizio di un nuovo capitolo.

La vita di Billie segue due binari paralleli. Da un lato la vita calma, tranquilla, perfetta insieme a Cooper e la famiglia che hanno costruito insieme. Dall’altro, la vita passata e la classica domanda: cosa sarebbe successo se? e i rimpianti per non aver combattuto abbastanza per Brad, nonostante le mille ferite inferte.

Il rapporto con Cooper entra presto in crisi. Il marito fa di tutto per andarle incontro, ma a Billie non basta. Deve vederci chiaro e capire se anche Brad prova ancora qualcosa e scopre che è ancora innamorato di lei. Ed è qui che sorgono i dubbi. Sono trascorsi otto anni da quando si sono detti addio, in mezzo un matrimonio e due figli.

Brad l’ha tradita, umiliata, ferita. Nonostante tutto, però, per Billie è sempre stato casa. Cooper, invece, è il presente e la sicurezza del futuro. Nessun colpo di testa, nessun comportamento inaspettato, mai una parola fuori posto. Si può rinunciare a tutto questo in nome di un amore grande, ma anche terribilmente ammaccato? Se lasciasse Cooper, Brad sarebbe davvero disposto a una storia finalmente solida e stabile? Divisa tra il principe azzurro e il il figo tormentato, Billie rischia di mandare in frantumi la quiete familiare.

La recensione

Sex Life è la classica serie che parte bene, ma si perde sul finale. I dubbi esistenziali della protagonista, descritti bene all’inizio, sembrano diradarsi con lo scorrere degli episodi. E’ una moglie in cerca di attenzioni, una donna che rimpiange di aver lasciato il lavoro, una persona ancora innamorata dell’ex o una quarantenne in cerca di diversivi? Cosa le manca di Brad, l’amore o il sesso?

Le scene ad alto contenuto osé sono molteplici e si susseguono dal primo all’ultimo episodio, ma a tratti scadono in una sorta di riproduzione di 50 Sfumature di grigio. Nella narrazione si sfiorano diverse tematiche attuali e importanti (maternità, depressione post-partum, crisi di mezza età), ma nessuna approfondita in modo adeguato. Tutto sembra ruotare attorno ai ricordi delle notte folli di Billie e Brad.

La scelta finale, poi, frantuma tutto ciò che accade fino a quel momento, tentativi di Cooper di riconquistare la moglie per tenere in piedi la famiglia e corteggiamento tardivo di Brad compresi. Non tanto per la decisione in sé quanto per la battuta con cui esplicita la propria scelta. Una battuta banale, che poco collima con i patemi sciorinati per tutta la serie e che fa domandare allo spettatore: esattamente Sex Life di cosa parla?

E’ la storia di un amore in crisi o di una donna annoiata in cerca di un po’ di brio nel ricordo delle notti brave? Certo, a distogliere il pubblico da questa domanda ci pensa il cast: Demos e Vogel sono due attori a dir poco affascinanti che incarnano il bello e dannato e il bello e rassicurante. Insomma, alla fine degli 8 episodi resta la sensazione che Sex Life abbia preferito puntare sulla avvenenza dei protagonisti per celare qualche pecca narrativa.

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