Tracy Eboigodin, dopo MasterChef 11 un libro e un futuro in cucina

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La vincitrice di MasterChef 11 Tracy Eboigodin

Lo scorso 3 marzo ha vinto MasterChef Italia 11. Dopo 12 puntate, Tracy Eboigodin si è aggiudicata il primo posto nella cucina più battagliera della televisione, avendo la meglio su una concorrenza spietata. Merito del suo carattere forte e della tenacia, che le ha suggerito di non desistere. «In fondo al tunnel c’è la luce», ha dichiarato subito dopo la proclamazione. E adesso quella luce illuminerà il suo cammino nel favoloso mondo della cucina.

La partecipazione a MasterChef 11 è arrivata per caso, grazie alla sua migliore amica, «quella che mi ha iscritto. Senza di lei non avrei mai avuto il coraggio, mi ha dato la spinta», ha raccontato in conferenza stampa dopo la vittoria. Ed è sempre la sua migliore amica la prima persona che ha sentito dopo che i tre giudici, alla fine della puntata finale, hanno pronunciato il suo nome.

La passione di Tracy per la cucina

Per Tracy Eboigodin la passione per la cucina ha radici profonde. Si è avvicinata ai fornelli sin da bambina. «In Nigeria, come in tanti Paesi africani, ai bambini viene insegnato a cucinare per responsabilizzarsi e arrangiarsi». A iniziarla all’arte culinaria è stata la zia e negli anni ha sviluppato una vera e propria passione.

«Quando sono arrivata in Italia, chiedevo sempre cosa ci fosse dentro», racconta. «Da lì, piano piano mi sono avvicinata alla cucina italiana. Il mio compagno è italiano e mi ha spronato ad assaggiare prodotti ai quali non ero abituata. Sperimentando, ho iniziato ad apprendere».

‘A MasterChef 11 ho cucinato per le donne’

A MasterChef 11 ha cucinato «per le donne che tifavano per me, ma anche per tutte quelle donne che cercano riscatto. Bisogna trovare la forza interiore». In merito alla solidarietà femminile, aggiunge: «Le donne hanno una marcia in più. Nella cucina di MasterChef ci siamo trovate. E’ stata una cosa molto naturale».

Per Tracy Eboigodin il rapporto con il cibo è quasi spirituale. «Non mangio per nutrire il corpo, ma l’anima», specifica. Ad aiutarla in questo percorso è stata l’Italia, il Paese che l’ha adottata quando aveva 12 anni. «Qui ho capito che non si mangia solo per fame, ma anche per il pacere di mangiare qualcosa. Ogni volta che mangio c’è qualcosa di magico, sono felice».

La stessa felicità la coglie anche quando cucina per gli altri. «Chi entra in casa mia entra a far parte della famiglia. Ogni volta che cucino mi do da fare, voglio fare di tutto per fare stare bene. Mi emoziono e osservo le facce degli ospiti per capire cosa provano».

Il primo libro di Tracy Eboigodin

Infine, a breve uscirà il suo primo libro, dal titolo Solo kitchen. «Non so cosa mi riserverà il futuro, ma in questi mesi ho continuato a studiare e a pensare al libro, ho provato le ricette». In merito al futuro, conclude: «Non so cosa mi riserverà, ma non vedo l’ora di affontare qualsiasi sfida o cambiamento che arriverà».

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