20 anni di Grande Fratello, il reality che ha cambiato la televisione

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Grande Fratello compie 20 anni. Il 14 settembre 2000 in Italia debuttava il primo reality show. Un esperimento televisivo, ma soprattutto sociologico, che avrebbe cambiato per sempre la storia della televisione.

Dieci concorrenti rinchiusi in una casa per cento giorni, sotto l’occhio vigile delle telecamere. Un azzardo: chi avrebbe voluto osservare ventiquattr’ore al giorno dieci sconosciuti alle prese con una vita casalinga in un contesto surreale? Sulla carta, nessuno. In realtà, si è rivelato un successo mai visto prima. La prima edizione ha toccato 16 milioni di telespettatori con picchi di share del 60%, numeri incredibili, persino superiori al Festival di Sanremo.

I concorrenti del primo Grande Fratello

Cristina Plevani, Pietro Taricone, Marina La Rosa, Rocco Casalino, Sergio Volpini, Lorenzo Battistello, Roberta Beta, Maria Antonietta Tilloca, Salvo Veneziano, Francesca Piri. Dieci ragazzi comuni, normali, non famosi, trasformati nell’arco di tre mesi in vere e proprie star. Contesi da giornali e reti televisive, per i mesi successivi all’uscita dalla celeberrima Casa di Cinecittà hanno imperversato ovunque. Passaggi nei salotti televisivi, serate in discoteca, calendari, pubblicità, Maurizio Costanzo Show. Lo star system ha abbandonato le proprie logiche per inventarne velocemente di nuove.

Grande Fratello, il giorno zero della nuova televisione

La stampa non si occupava di altro, la televisione si interrogava sul fenomeno che, da lì a breve, avrebbe cambiato le sorti del piccolo schermo. In breve, il Grande Fratello ha decretato il giorno zero della televisione, è stato lo spartiacque tra un prima e un dopo. Da quel momento, infatti, nulla è stato più come prima.

Sin da subito, si è assistito allo scontro tra due fazioni: da un lato, chi lo considerava una rivoluzione; dall’altro, chi gridava allo scandalo. Analisti e filosofi lo definivano un esperimento voyeuristico, atto a soddisfare la morbosità del pubblico. Gli addetti ai lavori, il futuro. La proclamazione come programma culturale dell’anno scatenò le ire di Alessandro Cecchi Paone, che abbandonò indignato la serata dei Telegatti. Quasi vent’anni dopo, lo stesso Cecchi Paone ha partecipato al Grande Fratello VIP. Ironia della sorte. Perché lo ha fatto? È forse uscito di senno? No, semplicemente perché in questi vent’anni il Grande Fratello ha rivoluzionato, in positivo e in negativo, la televisione.

Chi prima criticava e storceva il naso davanti alla parola reality, adesso ne parla – dietro lauto cachet – e talvolta persino vi partecipa. Personaggi caduti nel dimenticatoio o in cerca di nuova linfa vitale accettano di privarsi della propria maschera nella speranza di conquistare, ancora una volta, il pubblico. La differenza, rispetto al passato, è che trovare uno sconosciuto vero come concorrente di reality show è pressoché impossibile: sono sempre personaggi che già ruotano attorno al mondo dello spettacolo. È venuta a mancare la bellezza dell’anonimato, ma forse va anche bene così.

Addio sperimentazione

Ciò che non va bene, invece, è la pessima abitudine di quella parte di televisione, lontana dal Grande Fratello e da ciò che questo appresentava, che si è piegata alle logiche da reality con conseguenze devastanti. Si è smesso di sperimentare, di creare, di scrivere nuovi programmi. Si è preferito inseguire il format più appetibile e adattarlo alla platea italiana, dimenticandosi di cosa era stato fino a poco tempo prima.

Da reality show a mero intrattenimento

I reality show hanno, così, surclassato qualsiasi altra forma di intrattenimento. I primi anni gli ascolti hanno giustificato la scelta dissennata, ma a lungo andare i reality hanno iniziato a mostrare segni di stanchezza e adesso il Grande Fratello è mero programma di intrattenimento. Ricettacolo di vecchie glorie, ma pur sempre intrattenimento.

Non è un caso, infatti, che a scrivere l’agenda della puntata siano spesso le dinamiche esterne alla casa che aiutano il racconto all’interno. I concorrenti, poi, sono ormai ben consapevoli di cosa accade una volta conclusa l’esperienza: un anno di contratto, ospitate televisive, interviste sui giornali, riflettori accesi. L’unico modo per avere massima visibilità con il minimo sforzo.

Un trampolino di lancio per pochi

Il limite è che raramente ha funzionato come trampolino di lancio. Luca Argentero, Eleonora Daniele, Flavio Montrucchio, il compianto Pietro Taricone, Filippo Bisciglia, Alessandro Tersigni, Laura Torrisi, Ilenia Pastorelli e pochi altri hanno davvero ottenuto successo, costruendo una carriera solida. Per tutti gli altri, si è trattato di un passaggio televisivo, fortunato, economicamente vantaggioso, ma che non si è trasformato in altro.

Una volta usciti dalla casa, i concorrenti si trasformano in prezzemolini itineranti travestiti da opinionisti. Saltellano da un salotto all’altro per commentare l’argomento del giorno. Sono mero riempitivo. Tutti vogliono dimostrare ‘chi sono veramente’, tutti aspettano ‘la grande occasione per dimostrare cosa so fare’, ma alla fine si accontentano di commentare ora la cronaca nera ora il gossip di stagione; i più intraprendenti sponsorizzano prodotti su Instagram. Un’opportunità sprecata, ma se entrare nella Casa può risultare abbastanza facile, l’impresa ardua è dimostrare di saper fare davvero qualcosa e essere in grado di costruire una carriera. Questa, però, è tutta un’altra storia.

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