Bianca Guaccero, quando il talento non passa inosservato

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Bella, brava, poliedrica. Aggettivi che spesso si utilizzano quando si parla di una conduttrice, ma in questo caso sono più che meritati. Bianca Guaccero è bella, brava, poliedrica. Una caratteristica, a dire il vero, rara nel panorama televisivo italiano. L’anno scorso ha debuttato al timone di Detto Fatto, sostituendo la conduttrice storica Caterina Balivo, traslocata su Rai1 per condurre Vieni da me.

Un’impresa non facile, per più ragioni. In primis, è un’attrice. La sua esperienza di conduzione si fermava al 2008, quando ha indossato i panni della valletta al Festival di Sanremo accanto a Pippo Baudo, Piero Chiambretti e Andrea Osvárt. In secundis, il programma era strettamente legato alla personalità della Balivo e sostituirla di punto in bianco poteva non risultare vincente.

Sin dall’inizio, invece, ha dimostrato di poter guidare un appuntamento quotidiano, mettendosi in gioco non solo come conduttrice, ma anche come attrice e cantante, svelando, puntata dopo puntata, doti che erano rimaste relegate a film e serie TV.

A differenza della scorsa edizione, gli ascolti non stanno premiando. La ragione è forse da rinvenirsi in due fattori principali: il cambio di programmazione (solo pochi giorni fa è ritornato alla collocazione originaria delle 14) e il cast. Detto addio a Giovanni Ciacci, Detto Fatto ha dato il benvenuto a Carla Gozzi, celeberrima esperta di stile, che però, rispetto a Real Time, qui risulta un pizzico più caricaturale, forse troppo per il pubblico di Rai2.

È d’uopo sottolineare che i numeri stanno risalendo la china, anche se è ancora presto per spere se torneranno a raggiungere le vette dell’edizione precedente. Al di là di quel che sarà, ad oggi sembra che finalmente gli addetti ai lavori si siano accorti delle qualità della Guaccero. Tra qualche settimana, condurrà su Rai1 Una vita da cantare, insieme a Enrico Ruggeri. Non solo, sarà anche su Rai3 con il ciclo Illuminate nel quale racconterà Virna Lisi.

La speranza è che sia sempre più valorizzata, al fine anche di dimostrare che la televisione non è poi così povera di gente preparata. Il talento c’è, basta saperlo cercare.

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