Pamela Prati a Domenica In, la televisione dimentica in fretta

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Pamela prati domenica in

Buona primavera‘. Mentre il Premier Conte annuncia il ‘liberi tutti’, in televisione fa ritorno Pamela Prati. Nella puntata di domenica 17 maggio Mara Venier ha aperto le porte di Domenica In alla protagonista della vicenda sentimentale più assurda che il piccolo schermo abbia mai raccontato.

Dopo mesi di lockdown, di paura per una seconda ondata di contagi e di televisione dedita a informare il pubblico sull’emergenza Coronavirus, si torna alla normalità. In questa normalità rientra anche la memoria corta proprio della televisione.

Pamela Prati è tornata in video per raccontare la sua verità, la sua versione dei fatti di quello che è stato ribattezzato il Pratigate e che la scorsa primavera per mesi ha tenuto gli italiani col fiato sospeso. Fino a rivelarsi una grande bufala.

Si è trattato di un momento di promozione per il libro fresco di stampa, Come una Carezza, che l’ex signora del Bagaglino ha firmato per raccontare la sua storia personale e, ancora una volta, la sua verità. Il botta e risposta si potrebbe sintetizzare con il termine ‘marchetta’, ma sarebbe riduttivo, perché la vicenda Prati necessita di un’analisi approfondita, sebbene si tratti pur sempre di spettacolo, di fatuo intrattenimento.

L’intervista di Pamela Prati a Domenica In

Oltre metà dell’intervista si concentra sull’infanzia in Sardegna. La vita in collegio e il rapporto con la madre sono al centro del racconto. Una storia indubbiamente difficile, straziante, impossibile da capire se non la si vive. Poi svariati filmati di repertorio in cui la soubrette, già negli anni ’80, parlava della sua difficile storia familiare e la Venier sottolinea giustamente come la mancanza d’amore in età infantile sia stato lo spauracchio con cui ha dovuto combattere tutta la vita.

Su questo, nulla da dire e tanto rispetto per la vicenda umana. Vi è un però. Il disagio infantile è il leitmotiv dell’incontro e, da lì in poi, ogni domanda a Pamela verrà introdotta ricordando l’infanzia difficile.

Ecco, dunque, che l’intervista assurge a mero espediente per la riabilitazione televisiva e per la promozione del libro. Un libro che la Prati ha scritto e che adesso è in vendita. Un libro che potrebbe presto sbarcare anche sulle altre reti.

‘Una storia di rinascita’

È interessante analizzare le inquadrature dei primi minuti: la Venier imbraccia sapientemente il libro a favore di camera, Pamela – trincerata dietro una chioma fluente e un paio di occhiali che danno risalto allo sguardo – annuisce, ripercorre le difficoltà vissute da piccola, mordicchia il labbro e cerca conforto nella padrona di casa.

Quest’ultima, nei momenti di commozione, tace e lascia che la regia indugi sulla Prati e alzi il volume del microfono, in modo da consegnare ancora più enfasi alla scena surreale a cui i telespettatori stanno assistendo.

‘Ti guardo perché c’è così tanto dolore, Pamela’, si giustifica la Venier, quasi a voler dire a chi guarda da casa: stiamo stringendo sulla Prati solo perché è una donna disperata, non perché pensavamo di fare il colpaccio di fine stagione.

‘È un libro di speranza, un libro di rinascita’, spiega l’autrice. ‘È iniziato un altro amore, dopo quello per mia madre: l’amore per me stessa’. Mara Venier le dà manforte sottolineando in ogni frase le difficoltà emotive in età puerile che hanno provocato la mancanza d’amore da adulta.

Intervista o chiacchiere tra amiche?

Mentre la si ascolta, ci si chiede se questa lunga intervista surreale sia una seduta di psicoterapia e se arriverà mai a un punto, anzi al punto che il pubblico aspetta. Se dopo tutto il marasma dell’anno scorso ospiti la protagonista della soap opera farlocca della stagione, devi affrontare la vicenda per bene e senza paletti. Si ha la sensazione, invece, che la narrazione ponga l’accento sulle mancanze affettive della Prati per giustificare la sua presenza e dimenticare il circo della stagione passata.

Le scuse di Pamela Prati

Quando si entra nel merito della vicenda, Pamela chiede scusa al pubblico, ma spiega di essere stata ingannata: ‘Sono stata plagiata’, afferma ripetutamente. ‘Ho fatto tanta fatica per diventare chi sono diventata e voglio che quella parte di pubblico che mi ha amata mi continui ad amare’.

Legittimo. Pamela chiede scusa, il pubblico la redime, liberi tutti. Un po’ come accadrà da domani con la fine del lockdown. Proprio sul più bello, però, quando l’intervista avrebbe potuto concludersi, ecco che arriva il solito scivolone. Stavolta da entrambe le parti.

Lo scivolone

La Prati se la prende con il web, reo di aver fatto dell’ironia sulla questione Caltagirone. ‘Mi prendono in giro con questa canzone (Mamma Pamela, ndr), non lo devono fare, devono capire il male che mi hanno fatto. Sto parlando del web. Bisogna cercare di capire’.

Bene. Pamela, il web ha capito, ancora prima di tanti addetti ai lavori che hanno scelto deliberatamente di cavalcare la vicenda per mero tornaconto personale, che le discrasie erano molteplici. Il web dà il web toglie, verrebbe da dire. Il web, soprattutto, non dimentica, però perdona. Scagliarsi conto i social, nel momento in cui si dovrebbe entrare nelle case dei telespettatori in punta di piedi e cospargere il capo di cenere, non è una mossa furba.

Il web e i social sono ciò che oggi danno linfa vitale a un personaggio. ‘A gratis’, mentre il personaggio in questione ci fa dei quattrini. La vicenda del plagio, poi, è delicatissima e merita rispetto, ma l’ironia è consentita, è legittima e persino necessaria se operata nei confronti di un personaggio pubblico che sceglie deliberatamente di andare in tv a raccontare la propria vita privata a fronte di un lauto cachet.

Considerazioni a parte, la Prati non fornisce adeguate spiegazioni. È la Venier a imboccarla. Pamela si limita a dire: ‘Quando leggeranno il libro capiranno come è stato facile farmi del male’. Per la serie: se volete saperne di più, acquistate il libro. La verità la troverete soltanto lì.

Il secondo scivolone è di Mara Venier, la quale esordisce con ‘Ho temuto per te’, per poi proseguire in una filippica in cui ci tiene a dire che lei aveva capito tutto sin dall’inizio. Non era la sua amica Pamela, era evidente che qualcosa non andava. Poi giustifica il suo comportamento addossando la colpa al desiderio di maternità inesaudito e alla carenza d’amore. Infine, la frase sbagliata: ‘Non voglio parlare più di niente, alla fine famose pure una risata’.

Eh no. Famose na risata, cara zia Mara, no. O meglio, la risata ce la faremo se e quando sulla vicenda televisiva si sarà fatta chiarezza, a prescindere da quella giudiziaria. La riabilitazione mediatica si può e si deve fare, ma dopo aver preteso dal diretto interessato una spiegazione. L’invito ad andare in libreria è un insulto all’intelligenza del pubblico.

L’augurio per Pamela Prati e per il pubblico

In questi due mesi di immagini strazianti e testimonianze toccanti, Mara Venier ha avuto la grande bravura di condurre una eccellente Domenica In. La Signora del giorno di festa si è mostrata empatica, all’altezza del ruolo. È bastato l’annuncio del (quasi) ritorno alla vita di sempre per sprofondare negli ingranaggi di cui è intrisa la parte più trash della TV.

Per carità, la vicenda Caltagirone ha investito tutte le reti, persino programmi di attualità come Non è l’Arena, ma il pubblico di Domenica In merita intrattenimento. Leggerezza, sì, ma con criterio. Pertanto, l’ospitata di Pamela Prati non era necessaria, poteva attendere. Sarebbe stato meglio riservare questo ampio spazio a chi ha davvero voglia di raccontarsi e non a chi non dice nulla di nuovo perché la verità la saprete solo se comprate il libro.

L’augurio è che l’idea di Domenica In non venga replicata da altri e che non ricominci il circo mediatico di Pamela Prati, Eliana Michelazzo e Pamela Perricciolo che si accusano a vicenda da un salotto televisivo all’altro. Anche il pubblico merita rispetto, non solo Pamela Prati.

Un merito, però, va dato a Mara Venier: aver consigliato alla Prati di ‘dimenticare, ne riparlerai solo quando ci sarà il processo. Promettimi che da questo momento non se ne parla più’. Ecco, ce lo auguriamo anche noi.

3 Commenti

  1. […] In attesa di ulteriori sviluppi, è curioso osservare come il Grande Fratello VIP sia foriero di altri racconti televisivi, su altre reti e con nuovi punti di vista. La vicenda Del Vesco – Cannavò e Tarallo potrebbe travalicare gli studi televisivi per occupare altre sedi. La domanda che ci facciamo è la seguente: il piccolo schermo continuerà a raccontarne tutte le tappe? In altre parole, finito il Grande Fratello VIP, ne sentiremo ancora parlare grazie a Non è l’Arena di Giletti? Siamo di fronte a un nuovo caso Caltagirone? […]

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