Un’ora Sola Vi Vorrei, l’esempio vincente di Enrico Brignano

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È possibile confezionare un programma di prima serata, dalla durata di poco più di sessanta minuti, e ottenere un buon risultato in termini di ascolti? Sì, è possibile. Lo dimostra Un’ora Sola Vi Vorrei, il one man show di Enrico Brignano in onda per cinque settimane su Rai 2.

La prima puntata, trasmessa martedì 22 settembre, ha totalizzato 2.002.000 telespettatori, pari all’8,6% di share. Un ottimo risultato per la seconda rete e per l’esperimento in sé. In una televisione in cui va di moda allungare il prime time fino a notte fonda in nome di una manciata di punti di share in più, la scelta di Rai 2 merita un plauso.

In circa settanta minuti di programma, il comico romano fa ciò che si richiede a un one man show: intrattenere. E lo fa con la sua comicità amara, offrendo una lucida rilettura dell’attualità, seppure in chiave goliardica.

Dal taglio dei parlamentari all’invasione televisiva dei virologi, passando per il poco senso di responsabilità degli italiani in merito al distanziamento sociale, lo spettacolo pone al centro del racconto il tempo e la percezione dello stesso. Il trascorrere del tempo è scandito da un grande orologio in studio che funge da clessidra. La band e il corpo di ballo, poi, contribuiscono a confezionare uno spettacolo degno di essere definito tale.

La satira politica

Un’ora Sola Vi Vorrei promette bene sin dal principio e non delude. Enrico Brignano parte dai risultati del referendum sul taglio dei parlamentari. ‘Per la prima volta in Italia il sì vuol dire sì e il no vuol dire no. Così il popolo, nel silenzio e nel buio delle urne, ha deciso di destituire 230 deputati e 115 senatori. Gli ha proprio detto a chiare lettere annate a ca-casa, andate a casa’.

La critica ai virologi presenziasti

La satira politica fa spazio, poi, alla categoria più gettonata degli ultimi mesi: i virologi. Dall’alba a notte fonda, hanno imperversato negli studi televisivi, sposando ora una tesi ora l’altra. Brignano racconta quanto accaduto attraverso la maschera del fantomatico Professor Cecina, virologo super titolato, ma evidentemente impreparato, più incline a parlare di sé anziché entrare nello specifico in modo puntuale e preciso.

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Primo ospite Malika Ayane

L’ospite della prima puntata è Malika Ayane, esibitasi sulle note di Senza fare sul serio. Con Enrico Brignano disquisisce della percezione del tempo nelle altre culture, ad esempio in quella marocchina, e le differenze con quella italiana danno il gancio per parlare di accoglienza.

Poi, una lettura amara sul valore del tempo che dovrebbe risuonare come un mantra. ‘C’è un tempo giusto per ogni cosa e non dobbiamo lasciarcelo scappare, che non va rimandato. Un tempo che non deve passare’.

Enrico Brignano e Flora Canto

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Infine, l’ingresso della compagna Flora Canto, con la quale inscenano una gag che ricorda quelle tra Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. L’alchimia tra i due è palpabile e chissà che Un’ora Sola Vi Vorrei non sia l’inizio di un sodalizio anche televisivo. Lo scorso giugno la Canto ha debuttato a Ogni Mattina su TV8 nel ruolo di inviata.

Un’ora Sola Vi Vorrei è uno spettacolo è veloce e non ci si annoia. I cambi sono repentini, ma ben costruiti e la velocità aiuta il telespettatore a mantenere alta l’attenzione. L’esperimento di Brignano dimostra che non è più tempo di show fiume e la Rai sembra proseguire il percorso intrapreso l’anno scorso con Viva Raiplay!. All’estero lo hanno capito da tempo e i one man show oggi hanno una durata limitata.

È vero che più si allunga la messa in onda più aumentano i neri, ma ridurre un programma a mero contenitore pubblicitario non è la scelta giusta. A lungo andare, anche lo spettatore più affezionato molla le redini e decide di andare a dormire.

 

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