Scena Unita, Fedez e 72 artisti insieme per i lavoratori dello spettacolo

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La musica non deve morire. E con essa neanche i lavoratori del settore musicale. Nasce Scena Unita – Per i lavoratori della musica e dello spettacolo, ovvero un fondo a sostegno delle maestranze, colpite dall’emergenza sanitaria. Da marzo 2020, infatti, lo spettacolo si è fermato e a rimetterci non sono solo gli artisti, la punta dell’iceberg, ma tutta la filiera e cioè tutti coloro i quali vi lavorano attorno. Un settore di decine di migliaia di persone rimaste senza lavoro e senza stipendio.

Lo stop all’intero settore ha prodotto pesanti ripercussioni negative. La pandemia è ancora in corso e non si può ipotizzare una celere ripresa delle manifestazioni. Immaginare un concerto con 10.000 spettatori tra pochi mesi è pura utopia. Dalla scorsa primavera ad ora sono tantissime le attività che hanno abbassato per sempre la saracinesca e il rischio di avere un collasso per l’intero settore è concreto. Da qui la necessità di un aiuto concreto a quei lavoratori privi di opportune tutele e a quelle aziende ridotte sul lastrico.

Scena Unita – Per i lavoratori della Musica e dello Spettacolo è un fondo che si prefigge l’obiettivo di supportare concretamente i lavoratori più colpiti dall’interruzione. A gestire sarà l’organizzazione umanitaria CESVI, in collaborazione con La Musica Che Gira e Music Innovation Hub. A coadiuvare il lavoro, una serie di comitati tecnico scientifici e pool di esperti.

Tantissime le aziende che hanno già aderito all’iniziativa, tra cui Amazon Prime Video, Friends&Partners, Magellano Concerti, Vivo Concerti, Live Nation, Arcobaleno Tre Srl, Sony Music Entertainment Italy, Warner Music, Universal Music Italia, FIMI, Endemol Shine e Fremantle Italia. Chiunque potrà donare attraverso la piattaforma di crowdfunding ForFunding.it, messa a disposizione da Intesa Sanpaolo.

Gli artisti che hanno aderito a Scena Unita

Promotore dell’iniziativa è Fedez. Nelle scorse settimane ha lanciato l’idea e chiesto aiuto a colleghi e aziende. Ha chiamato a raccolta artisti e aziende e in due settimane sono stati raccolti due milioni di euro. Tra i 72 artisti che hanno aderito, Achille Lauro, Alessandra Amoroso, Amadeus, Annalisa, Arisa, Baby K, Brunori SAS, Carlo Verdone, Claudio Baglioni, Coez, Elio e Le Storie Tese, Elisa, Emma, Ermal Meta, Fabrizio Moro, Fiorello, Gianna Nannini, Gianni Morandi, Gigi D’Alessio, Hell Raton, Il Volo, J-Ax, Levante, Manuel Agnelli, Maria De Filippi, Michele Bravi, Michelle Hunziker, Niccolò Fabi, Paolo Bonolis, Pinguini Tattici Nucleari, Sabrina Ferilli, Tommaso Paradiso, Vasco Rossi.

Fedez: ‘Era importante essere tanti ed essere uniti’

‘Gli artisti sono scesi in campo in prima persona, tutti hanno fatto la loro parte’, afferma, ‘era importante essere tanti ed essere uniti’. Poi, una puntualizzazione sulla finalità del fondo: ‘Anche sotto questa emergenza la musica si può fare, l’intrattenimento si può fare, ma in forma diversa. E quindi è giusto finanziare progetti a fondo perduto per far lavorare queste persone. Non è elemosina, ma è un atto dovuto’.

Un’ulteriore medaglia al valore per Fedez, costantemente in prima linea e costantemente attaccato, prevalentemente dal Codacons. La creazione di Scena Unita forse non sarà la soluzione a tutti i problemi, ma uno spiraglio di luce in un tunnel ad oggi ancora senza fine. Cosa dire di questo giovane artista e imprenditore che scende in campo in prima persona per dare concretamente il suo contributo?

Le imprese impossibili di Fedez

Lo scorso marzo, insieme alla moglie Chiara Ferragni, ha aperto una raccolta fondi per creare un reparto di terapia intensiva. Due settimane dopo, il reparto era realtà e ha iniziato a curare i malati di COVID-19. Per allietare i pomeriggi degli italiani chiusi in casa ha organizzato concerti dal suo balcone in collegamento con i più grandi artisti della scena musicale italiana. Nelle scorse settimane, insieme alla moglie, ha accettato la richiesta di aiuto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e invitato la gente a indossare le mascherine.

Adesso arriva il fondo per aiutare chi lavora dietro le quinte per permettere a lui e a tutti gli artisti di poter salire sul palco e mostrare la propria arte. Era giusto, dunque, non dimenticarsene e così è stato. Il fondo è già attivo e l’appello di Fedez è rivolto a tutti gli operatori dello spettacolo. Si spera che aderiscano numerosi e si spera anche che, per una volta, la politica prenda esempio da questo professionista poco più che trentenne, in grado di imprese impossibili. È la dimostrazione tangibile che se vuoi, puoi.

Al di là della burocrazia, al di là della politica, al di là delle discettazioni da bar che hanno invaso ogni spazio della vita pubblica. Applausi, dunque, a Fedez, sperando che, almeno stavolta, le varie associazioni non diano adito alle solite, sterili, polemiche.

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